20150126

NEL VASTO MONDO

Forse perché preso da stanchezza, o per altro motivo, pensai a una bella fanciulla, e a come io ero solo nel vasto mondo: e che era impossibile che fosse giusto così.
(Robert Walser | La Passeggiata)

QUALCOSA DI NUOVO

L'incessante esigenza di godere e gustare sempre qualcosa di affatto nuovo mi sembra, tutto sommato, denotare meschinità, carenza di vita interiore, alienazione dalla natura e mediocre o scarsa capacità d'intelligenza. È ai bambini che bisogna mostrare di continuo qualcosa di nuovo e di diverso, se si vuol farli contenti.
(Robert Walser | La Passeggiata)

FARE ESPERIENZA

“Un temporalone” pensai continuando a camminare “qui sarebbe certamente stupendo. Speriamo di poterne fare l'esperienza”.
(Robert Walser | La Passeggiata)

CERTO MALE

All'istante m'innamorai, oso dire, alla follia di quella deliziosa miniatura di casa, e non avrei chiesto di meglio che entrarvi subito [...] ma ahimè, proprio le abitazioni più belle sono quasi sempre occupate, e se uno va in cerca di una casa confacente ai suoi difficili gusti gli va certo male, perché quello che trova vuoto e disponibile è per lo più orrendo e tale da far davero paura.
(Robert Walser | La Passeggiata)

20150121

PIÙ GRANDE

La mia passeggiata si faceva sempre più bella, più grande.
(Robert Walser | La Passeggiata)

SI SA

La mia puntualità fu un capolavoro. Si sa quanto i capolavori siano rari.
(Robert Walser | La Passeggiata)

PASSATO, PRESENTE E FUTURO

Non partecipava a nulla, né v'era chi partecipasse alle sue vicende e alla sua esistenza. Passato, presente e futuro erano per lui come uno spopolato deserto [...]. Nulla aveva significato per lui; e per converso egli non significava nulla per nessuno.
(Robert Walser | La Passeggiata)

SOTTO QUEST'ASPETTO

Di osterie d'ogni specie discorrerò più avanti: ce ne sarà sempre tempo, credo. Con le osterie l'ora non è mai abbastanza tarda per cominciare, perché poi si verificano delle conseguenze che ciascuno, ahimè, conosce anche troppo. Anche il più virtuoso non può negare di non saper dominare completamente certi vizi. Comunque, per fortuna, sotto quest'aspetto siamo tutti uomini e, come tali, incredibilmente facili da scusare, dato che ciascuno si richiama con paurosa semplicità alle innate debolezze organiche.
(Robert Walser | La Passeggiata)

PER NON DIMENTICARE

Ma nelle capitali e nelle metropoli non c'è il morbido verde addobbo degli alberi, la magia benefica degli amici prati, l'ornamento delle tante care foglie, per non dimenticare il profumo dei fiori: e tutto ciò io qui l'avevo.
(Robert Walser | La Passeggiata)

SONO GIUNTO QUI

Da qualche tempo sono giunto qui, fuggendo una situazione di gelidà ostilità, senza aver certezza né credere in nulla, intimamente malato, privo di ogni fiducia.
(Robert Walser | La Passeggiata)

IL MIO DISPREZZO

Alle persone che siedono in una sbuffante automobile io mostro sempre la faccia feroce. [...] Io guardo accigliato le ruote, la macchina, ma mai quelli che vi stanno dentro: a costoro va il mio disprezzo, non certo a titolo personale ma in via di principio, giacché non potrò mai capire che gusto ci sia a passare velocissimi davanti a tutte le immagini e gli oggetti che la nostra bella terra ci offre, come se si fosse impazziti e si dovesse correre per non disperare.
(Robert Walser | La Passeggiata)

CATTIVO USO

A mio avviso non si deve far cattivo uso della professione di scrittore, e oso sperare che questa frase riscuota generale consenso, sia accolta da applausi convinti e desti viva soddisfazione.
(Robert Walser | La Passeggiata)

20150119

THE BATTLE'S NOT

But he doesn't shout about it
No, he doesn't shout about it
He's a one in a million
He's a one in a million

He's lucky and happy just because
The battle's not for him to fight
He doesn't have a cause
Perhaps he's wrong, perhaps he's right

(Giles, Giles And Fripp | One In A Million)

20150111

VERSO IL NORD

Camminando in riva
al Reno so che
verso il Nord agognato
io farò rotta foss'anche
più freddo del ghiaccio
nelle secanti
della geometria

(W. G. Sebald | Poesia Per Un Album - in Moments Musicaux)

UN GESTO DI DIFESA

Non penso di avero potuto intuire allora, con i miei dodici anni, ciò che più tardi avrei letto, se non vado errato, in uno degli studi di Sigmund Freud e che subito a me era parso evidente, ovvero che il più profondo segreto della musica risiede in un gesto di difesa dalla paranoia, e che noi facciamo musica per costruire un argine, così da non essere sommersi dagli orrori della realtà.
(W. G. Sebald | Moments Musicaux)

POLVEROSO ESILIO

Quando trovai quella cartolina, dal retro ancora in bianco e che di certo era reduce da lunghe peregrinazioni, fu proprio come se i dieci tirolesi di Oberstdorf, uomini e donne nei loro costumi regionali, mi avessero atteso lì, in quel polveroso esilio inglese, per ricordarmi che non sarei mai sfuggito alla mia storia prenatale, a quella storia patria in cui all'elemento folcloristico è toccato un ruolo non irrilevante.
(W. G. Sebald | Moments Musicaux)

20150107

PAESAGGIO STANCO

 Il paesaggio scorre indifferente. Come l'equipaggio, sembra annoiato, stanco di essere osservato.
(Tom McCarthy | C)

FERTILIZZATO E SOFFOCATO

L'acqua è torbida, piena del limo con il quale ha fertilizzato i campi e soffocato i sogni di trascendenza ellenistica, da tempo immemorabile.
(Tom McCarthy | C)

EPOCHE STORICHE

Intorno a loro passano auto e carretti, che si tagliano la strada come epoche storiche che si intersecano.
(Tom McCarthy | C)

MECCANISMO RONZANTE

E sullo sfondo di quelle iterazioni, come una reliquia di un vecchio ordinamento, ecco il sole: avvelenato, rigurgitante gas e zolfo, annerito dal fumo di cordite e dal catrame. Man mano che si avvicinano i mesi estivi, sembra che si ammali. Quando vi passano sotto nei voli di primo mattino, la sua luce è infetta dal pallore spettrale di nebbie salienti, e virata a un colore nauseabondo di lampi verdi e gialli. Si scurisce anziché schairirsi, man mano che ogni giorno avanza e aumentano gli sbuffi, le nuvole di vapore e i traccianti. Il suo transito nell'aria sembra affaticato, come se il meccanismo ronzante che lo trascina sui suoi binari fosse danneggiato e usurato. Mentre i pomeriggi sfumano nella sera, diventa così saturo delle tossine che lo circondano da non reggere più e, fattosi pesante e debole, affonda.
(Tom McCarthy | C)

TUTTE LE MANOVRE

Poi tutto rallenta e sembra che galleggi: i traccianti salgono verso di lui languidi, come bolle in un bicchiere; gli sbuffi della contraerea gli penzolano sopra il capo come ghirlande in una festa. Gli piace quando le pallottole si avvicinano, molto vicine, in modo quasi da sfiorare l'aereo: quando accade si sente come un matador trafitto dal corno del toro, i due oggetti che prima erano antagonisti riuniti in un'armonia di forza ed equilibrio in modo talmente perfetto e proporzionato che è fuori dal tempo, raccolto da un pantheon di immortali per decorare le loro pareti. Anche il cielo assume un aspetto senza tempo: le linee intersecate dell'artiglieria e dei gas di scarico formano una griglia in cui sono registrate tutte le manovre del passato e, per estensione, sembra che la storia stessa sia come sospesa.
(Tom McCarthy | C)

ATTRAVERSO, A TERRA

Lui alza gliocchi sul suo viso: sta fissando un punto oltre gli alberi e i cespugli. Lui si arrampica sulla panchina al suo fianco e le scuote le spalle. Lei lo guarda e ha gli occhi come il miele, caldi e torbidi. Il suo sorriso gli passa attraverso, diretto a terra, o a qualcosa lì sotto.
(Tom McCarthy | C)

20141219

L'UNA DI FRONE ALL'ALTRA

Vedevo colonne in marcia di queste anime senza redenzione affollarsi lontano sui ponti che conducevano all'altra sponda, o venirmi incontro nelle gallerie, lo sguardo fisso, freddo e spento. Talvolta le scorgevo anche in disparte, in una di quelle catacombe dove, con indosso piumaggi frusti e polverosi, stavano accucciate in silenzio l'una di fronte all'altra, sul pavimento di pietra, nell'atto di rasparlo con le mani.
(W. G. Sebald | Austerlitz)

QUASI AL DI LÀ DEL TEMPO

Tutti i momenti della nostra vita mi sembrano allora raccolti in un unico spazio, proprio come se ciò che accadrà in futuro esistesse già e aspettasse soltanto il nostro arrivo, così come noi, a seguito di un invito accettato in precedenza, arriviamo in una certa casa a una certa ora. E non potremmo immaginare, proseguì Austerlitz, di avere appuntamenti anche nel passato, in ciò che è già avvenuto e in gran parte è scomparso, e di dover cercare proprio nel passato luoghi e persone che, quasi al di là del tempo, hanno con noi un rapporto?
(W. G. Sebald | Austerlitz)

PARTI DEL MIO CORPO

Sentivo di dover gridare, e dalle labbra non mi usciva alcun suono, volevo scendere in strada, ed ero incapace di muovermi; anzi una volta, dopo una lunga e tormentosa contrazione, vidi me stesso letteralmente schiantare di dentro e parti del mio corpo finire sparse in una zona buia e remota.
(W. G. Sebald | Austerlitz)