L'artista, anche quando rifiuta di definire tesi o interpretazioni, vive del desiderio di raccontare il mondo, si stupisce del suo inesauribile spettacolo e vuole riversarlo nell'opera. Ma i suoi strumenti lo limitano inesorabilmente perchè per poter comunicare deve allontanarsi dalla concretezza degli eventi ed utilizzare l'astrazione dei segni. Ma ogni segno, sia esso il tratto di un pennino o l'uso di una certa frase, è un allontanamento dal proprio stesso obiettivo, perchè riduce l'apertura del reale. Da una parte c'è il linguaggio, dall'altro la vita. Ogni tentativo di catturarla è una condanna al fallimento.
(Emilio Varrà su Joann Sfar | Il Gatto Del Rabbino)
20071216
LINGUAGGIO VS VITA
posted by cornelius at 06:09
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