L’intellettuale cechoviano
era un uomo che associava alla più profonda rispettabilità di cui un
uomo è capace, un’incapacità quasi ridicola [a tradurre] in azione i propri
ideali e principi; un uomo dedito alla bellezza morale, al benessere
della sua gente, al benessere dell’universo, ma incapace di concludere
alcunché di utile nella sua vita privata; un uomo che spreca la sua
esistenza provinciale in una caligine di sogni utopici; che sa con
esattezza che cosa è bene e per che cosa vale la pena vivere, ma nello
stesso tempo sprofonda sempre più nel fango di una monotona esistenza…
Un uomo buono che non sa agire bene… È infelice quest’uomo, e rende
infelici gli altri; non ama i propri fratelli, neanche le persone che
gli sono più vicine, ma solo le più remote… Erano uomini che potevano
sognare; non governare.
(Vladimir Nabokov | Lezioni Di Letteratura Russa)
20120508
UN UOMO
posted by cornelius at 12:20 0 comments
VEDE
La faccenda, bàtenka, non sta nella donna. La faccenda sta in un sentimento vigliacchetto, sudicetto, bruttino... Al modesto giovanotto è dispiaciuto, vede, che non fosse stato lui ad avere la meglio. L'amor proprio, vede... Gli è venuta voglia di vendicarsi. Poi...
(Anton Čechov | Il Fiammifero Svedese)
posted by cornelius at 12:08 0 comments
20120503
SIA CALDO CHE FREDDO
Vanda piangeva sul collo di lui, quel bagnato subito caldo e poi subito freddo lo indeboliva spaventosamente.
Poi lei gli disse nel collo: "Io lo vorrei il bambino."
"Il bambino lo avrai, te l'ho dato ed è tuo, lo avrai il bambino," diceva lui, ma non sapeva uscire dal buio che era nel collo di lei, non voleva vedere la luce.
(Beppe Fenoglio | La Paga Del Sabato)
posted by cornelius at 14:28 0 comments
UNA MONTAGNA DI COSE
Sua madre stava seduta davanti alla finestra e guardava i tetti della casa dirimpetto.
"Tu non esci mai la domenica?" le domandò.
Lei scosse la testa.
"Ti riposi?"
"Mi riposo le braccia e le gambe ma non la testa."
"Cos'hai nella testa?"
"Penso."
"A cosa pensi, madre?"
Sua madre alzò il mento come per indicare la cima di una montagna di cose.
(Beppe Fenoglio | La Paga Del Sabato)
posted by cornelius at 14:24 0 comments
LE PERSONE CHE LO AMAVANO
Lei scosse la testa e disse di no.
Lo prese un furore, nessuno che lo facesse infuriare come le persone che lo amavano, sua madre, adesso Vanda [...]. La mano gli tremava per la voglia di correre alla pistola, si sentiva capace di minacciarla con la pistola.
(Beppe Fenoglio | La Paga Del Sabato)
posted by cornelius at 14:20 0 comments
QUALUNQUE ALTRA COSA
Finalmente arrivarono gli impiegati, otto, dieci, undici in tutto, non si mischiarono agli operai sull'asfalto, stettero sul marciapiede. Lui si nascose ditero l'orinatoio e li osservava attraverso i trafori metallici. 'Io dovrei fare il dodicesimo,' si disse, ma cominciò a scuotere la testa, non finiva più di scuoterla e diceva: "No, no, non mi tireranno giù nel pozzo con loro. Io non sarò mai dei vostri, qualunque altra cosa debba fare, mai dei vostri. Siamo troppo diversi, le donne che amano me non possono amare voi e viceversa. Io avrò un destino diverso dal vostro, non dico più bello o più brutto, ma diverso [...]
Ecco là gli uomini che si chiudevano fra quattro mura per le otto migliori ore del giorno, tutti i giorni, e in queste quattro ore nei caffè e negli sferisteri e sui mercarti succedevano memorabili incontri d'uomini, donne forestiere scendevano dai treni, d'estate il fiume e d'inverno la collina nevosa. Ecco là i tipi che mai niente vedevano e tutto dovevano farsi raccontare, che dovevano chiedere permesso anche per andare a casa a veder morire loro padre o partorire loro moglie. E alla sera uscivano da quelle quattro mura, con un mucchietto di soldi assicurati per la fine del mese, e un pizzico di cenere di quella che era stata la giornata.
(Beppe Fenoglio | La Paga Del Sabato)
posted by cornelius at 14:19 0 comments
PER LUNGO
"Come faremo, Ettore?"
"Faremo. Mamma, perdonami."
"Sì."
"No, dimmelo per lungo."
"Ti perdono."
(Beppe Fenoglio | La Paga Del Sabato)
posted by cornelius at 14:18 0 comments
IO TU
"Io posso dire di tuo padre cosa voglio, tutto quel che mi sento, sono l'unica che può. Tuo padre è tuo padre, è cieco e tu lo incanti come vuoi e per questo non ce l'hai mai con lui. Ma ce l'hai sempre con me perché io non sono stupida, io tu non m'incanti, perché io so quel che vuoi dire prima che tu parli, perché a me non la fai ed è per questo che ce l'hai sempre con me!"
(Beppe Fenoglio | La Paga Del Sabato)
posted by cornelius at 14:16 0 comments