L’intellettuale cechoviano
era un uomo che associava alla più profonda rispettabilità di cui un
uomo è capace, un’incapacità quasi ridicola [a tradurre] in azione i propri
ideali e principi; un uomo dedito alla bellezza morale, al benessere
della sua gente, al benessere dell’universo, ma incapace di concludere
alcunché di utile nella sua vita privata; un uomo che spreca la sua
esistenza provinciale in una caligine di sogni utopici; che sa con
esattezza che cosa è bene e per che cosa vale la pena vivere, ma nello
stesso tempo sprofonda sempre più nel fango di una monotona esistenza…
Un uomo buono che non sa agire bene… È infelice quest’uomo, e rende
infelici gli altri; non ama i propri fratelli, neanche le persone che
gli sono più vicine, ma solo le più remote… Erano uomini che potevano
sognare; non governare.
(Vladimir Nabokov | Lezioni Di Letteratura Russa)
20120508
UN UOMO
posted by cornelius at 12:20
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