fitto supplicare – tra oceani di salino piombo che s'inanella – per sapor dolce di casa
all'ultimo respiro, tra tenaglie d'onde
lei stringeva germoglio di mirto, svagata, e cara rosa in fiore
capelli di profumo,
e seni, da far spasimare un vecchio, anche
contro muro, stretti in pugno d'ombra
ladro che percorri vie, notturno
irto su lama di onda, di vento
mastro di fiocina, e timoniere navigato
ti vengo dietro, per un mio presagio
su vago scoglio dorsuto, sgusciando
sporgo mano, ed elemosino
sette – dico sette – morti stesi: presi da noialtri
corridori. Mille siamo noi, massacratori
spero: molti di essi canicola calcinerà
acre incandescenza
dipende dai tuoi se ti senti soffocare, tu
e mi piacerebbe prenderla, Nebula, per la mano
ho peccato, ma questa perdizione invase altri, credo
l'impensato non esiste nelle cose: tantomeno il sacro
ventre di puttana è scolo, pozzo per i soldi
vedi dove s'erge quell'aereo poggio
ruvido, ostico?
Là mi annido, e non do peso a guerra tua
assolutamente non avevo idee
acqua portava in una mano,
la truffaldina, e nell'altra fiamma
da me, quello, non avrà lo sconto
si sono rotti
i tendini del pene
"cosa"
cresciuta tra le cosce
solchi, di vecchiaia maligna ti devasta
mille cieche anguille hai preso dentro
trasparente danno, trarla in casa
contorto, su tappeto di spasimo,
fiato mozzo, dure contratture
mi chiodano, osso per osso
sentieri alpini frantumati: come io in fiore ero
lenzuolesche donne
vagina che s'imperla
lancia di faggio s'impennava
due mezzi
bastarda strada
In fiori alti
l'affondavo. Con l'onda
del mantello la velavo. Stringevo le sue spalle
col mio braccio... Intimidita
pareva una cerbiatta.
I suoi seni: in mano, piano, piano, li racchiusi.
Scopriva pelle in fiore
adolescente sortilegio:
io la percorrevo – bella – l'avvolgevo
e qui il mio bianco spruzzo vivo
con le carezze su peluria accesa.
(Archiloco | Frammenti)
20140127
MINUSCOLE
posted by cornelius at 07:36
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
No comments:
Post a Comment