Ricordo il primo albatro che vidi. Fu durante un lungo colpo di vento in acque remote nei mari antartici. Dopo la mia guardia franca del mattino, ero salito sul ponte
coperto di nubi e là vidi, gettato sulle boccaporte di maestro, un
essere regale, pennuto, di immacolata bianchezza e dal sublime romano
rostro adunco. A intervalli esso allargava le ali immense da arcangelo, come per abbracciare qualche arca santa.
Stupefacenti palpitazioni e sussulti lo scuotevano. Quantunque incolume materialmente, esso cacciava strida come il fantasma di un re in preda a una soprannaturale disperazione. [...] l'essere bianco
era tanto bianco, la sue ali tanto immense, e in quelle acque del
perpetuo esilio io avevo perduto le meschine memorie di tradizioni e di
città, che ci distraggono.
(Herman Melville | Moby Dick)
20150316
DI TRADIZIONI E DI CITTÀ
posted by cornelius at 04:34
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