20120824

N'T

"When did you play last?"
"I didn't."
"Where have you played before?"
"I haven't."
"When will you be playing next?"
"I don't."
(Harry Nilsson)

UNA BUONA MATTINA

Capita che nasca inaspettatamente una vaga sensazione di odio, una buona mattina, e si nutra delle inezie dell'alba: di un odore rancido, di una luce confusa, di un caldo appiccicoso, di un ghigno falso, di una bocca umida, del semplice russare. Tutto alimenta: in pochi minuti il debole embrione dell'astio cresce. Ingrassa come una palla di neve fino a trasformarsi in un pungente e velenoso sentimento di odio intenso.
(Cristina Sánchez-Andrade | Le Lucertole Hanno L'Odore Dell'Erba)

20120806

(DOPO) LA SCOPERTA

Nella sua autobiografia Sean O'Faolain, riferisce di come l'incapacità a conciliare il libero arbitrio umano con l'onniscienza divina un giorno gli sia stata chiarita – per un'improvvisa magia o per un  miracoloso barlume introspettivo – mentre si trovava in taxi a Manhattan. O'Faolain è giunto alla conclusione che qualsiasi azione umana resta una libera scelta fino a quando non è commessa. Una volta che un'azione è commessa diventa ciò che Dio voleva che fosse commesso. Dopo questa scoperta lui e il tassista sono andati a ubriacarsi.
(Anthony Burgess | Perché Ho Scritto Arancia Meccanica)

20120805

UN DIPINTO

A volte, quando mi sveglio con l'affanno ho la sensazione di essere ancora lì, bloccato sulla ferrovia innevata [...]. E c'è un lupo che ci fissa, che guarda il convoglio, e io abbasso il finestrino a metà e prendo la mira con il fucile appoggiato al vetro e il pittore mi dice: Ma che fai? Non lo vedi? ribatto io, ammazzo quel lupo. Non rovinare il dipinto, dice lui. Mi è costato molto lavoro.
(Manuel Rivas | Il Lapis Del Falegname)

DUE PESCI

Ho visto un uomo e una donna farsi di tutto, ma quei due si bevevano a vicenda. Si succhiavano l'acqua con le labbra e con la lingua. La sorbivano dalle orecchie, nell'incavo degli occhi, su per il collo a partire dai seni. Erano così inzuppati che dovevano sentirsi nudi. Si baciavano come due pesci.
(Manuel Rivas | Il Lapis Del Falegname)

TENTACOLO

Fosse estate o inverno, una coltre di nebbia gravava sulla zona, un'umidità compatta che sembrava stritolare lentamente la casa anno dopo anno, incurvando il tetto di tegole, aprendo crepe nei muri. Il bambino era sicuro che la notte uno dei suoi tentacoli scendesse per il camino e si attaccasse al soffitto con le grandi ventose, lasciando quelle macchie circolari simili a crateri di un pianeta grigio.
(Manuel Rivas | Il Lapis Del Falegname)

IN AGGUATO

A Herbal Nan sembrava un tipo strano. Nel frutteto c'era un melo ricoperto di muschio bianco, quel prozio falegname assomigliava un po' al suo albero. Nel villaggio, la vecchiaia stava in agguato. All'improvviso, ti mostrava i denti spuntando da un angolo in ombra, vestiva a lutto le donne in un periodo di nebbia, stravolgeva le voci in un sorso di acquavite e nello spazio di un inverno riempiva di rughe la pelle. Ma la vecchiaia non era riuscita a trafiggere Nan.
(Manuel Rivas | Il Lapis Del Falegname)

UN FASTIDIO

I morti che non muoviono sono un fastidio.
(Manuel Rivas | Il Lapis Del Falegname)

DEBOLE LAMENTO

Il mare muggiva sulle scogliere da Punta Herminia fino a San Amaro come una vacca impazzita ai pertugi di mangiatoie vuote. Dopo ogni scarica calava il silenzio, in cui sembrava di avvertire un debole lamento umano. Poi ricominciava la litania della vacca impazzita.
(Manuel Rivas | Il Lapis Del Falegname)

20120727

L'ORRORE A VENIRE

Il substrato dell'anima e la realtà intelligente, Le bare infantili ai tempi di Charles Dickens, La pittura di Millet, le mani delle lavandaie e l'invisibilità della donna, L'Inferno di Dante, il quadro La pazza Kate e il manicomio di Conxo, La questione dello Stato, la fiducia di base e la poesia A xustizia pola man di Rosalía de Castro, L'impronta del paesaggio e il sentimento di malinconia, L'orrore a venire: la biologia genetica, il desiderio di mantenersi sani e il concetto di vite zavorre.
(Manuel Rivas | Il Lapis Del Falegname)

ADATTAMENTO FORZATO

In ospedale curiamo casi di nausea e vertigini che si verificano quando una persona si alza in piedi di scatto, eredità dello scompenso funzionale causato dall'adattamento forzato alla posizione verticale. Quello di cui l'essere umano ha davvero nostalgia è la posizione orizzontale.
(Manuel Rivas | Il Lapis Del Falegname)

20120726

THE SOUND OF BUSINESS

They were driving south on the highway
Their business was in another town
Bigger than the town they were driving from
Business took place during office hours in both towns
This drive was considered business
The feeling of passing other cars was also considered business
A feeling of business being done
The feeling of drifting slowly through a field of moving vehicles
This was the real speed...
The speed of business.
(David Byrne | The Knee Plays)

20120725

SOPRA LA TOMBA

Io non osai avvicinarmi. Avevo paura di vedere il suo viso, gli occhi chiusi, la pelle grigia e sporca di polvere, i suoi bei capelli. I marinai, con le pale, la ricoprirono di terra, e sopra la tomba misero qualche grossa pietra. Poiché era solo un'indiana, non ci furono preghiere, non ci furono croci. Niente indicava il punto in cui era sepolta.
(Jean-Marie Gustave Le Clézio | Il Posto Delle Balene)

20120724

MORIRE SULLA SPIAGGIA

Non potrò mai dmenticare quella notte. Dormimmo sulla riva, senza avere idea di dove ci trovassimo [...]. Gli uomini si sdraiarono sulla spiaggia, senza coperte, perché l'aria era mite e non c'era un alito di vento. Io cercavo di dormire, ma sentivo il rumore delle loro voci. Parlavano a voce bassa, senza vedersi, al solo chiarore delle stelle che illuminavano vagamente la sabbia della riva, ascoltando le onde che venivano a morire sulla spiaggia. A volte si udivano i rumori strani nel canale, il fruscio dell'acqua sui corpi dei pesci giganteschi, e avvertivo l'odore caratteristico del loro fiato.
(Jean-Marie Gustave Le Clézio | Il Posto Delle Balene)

GIGANTI MORTI

Ero anch'io come uno di quegli uccelli crudeli che volavano e stridevano intorno ai giganti morti, quegli uccelli da preda che seguivano i cacciatori di Nantucket?
(Jean-Marie Gustave Le Clézio | Il Posto Delle Balene)

20120715

IF THE FUTURE

In the future everyone will have the same haircut and the same clothes.
In the future everyone will be very fat from the starchy diet.
In the future everyone will be very thin from not having enough to eat.
In the future it will be next to impossible to tell girls from boys, even in bed.
In the future men will be super-masculine and women will be ultra-feminine.
In the future half of us will be mentally ill.
In the future there will be no religion or spiritualism of any sort.
In the future the psychic arts will be put to practical use.
In the future we will not think that "nature" is beautiful.
In the future the weather will always be the same.
In the future no one will fight with anyone else.
In the future there will be an atomic war.
In the future water will be expensive.
In the future all material items will be free.
In the future everyone's house will be like a little fortress.
In the future everyone's house will be a total entertainment center.
In the future everyone but the wealthy will be very happy.
In the future everyone but the wealthy will be very filthy.
In the future everyone but the wealthy will be very healthy.
In the future TV will be so good that the printed word will function as an art form only.
In the future people with boring jobs will take pills to relieve the boredom.
In the future no one will live in cities
In the future there will be mini-wars going on everywhere.
In the future everyone will think about love all the time.
In the future political and other decisions will be based completely on opinion polls.
In the future there will be machines which will produce a religious experience in the user.
In the future there will be groups of wild people, living in the wilderness.
In the future there will be only paper money, which will be personalized.
In the future there will be a classless society.
In the future everyone will only get to go home once a year.
In the future everyone will stay home all the time.
In the future we will not have time for leisure activities.
In the future we will only work one day a week.
In the future our bodies will be shriveled up but our brains will be bigger.
In the future there will be starving people everywhere.
In the future people will live in space.
In the future no one will be able to afford TV.
In the future the helpless will be killed.
In the future everyone will have their own style of way-out clothes.
In the future we will make love to anything anytime anywhere.
In the future there will be so much going on that no one will be able to keep track of it.
(David Byrne | The Knee Plays)

20120714

CASACIOK NELLA TAIGA

Nei suoi giorni liberi la ragazza prese l'abitudine di seguire Oskari e Satanasso nei boschi, e qui insegnò all'orso a ballare il casaciok. Sulle prime l'animale restò sconcertato da tutto quel trambusto, ma poi arrivò a comprendere quel numero e finì per superare in bravura l'insegnante.
(Arto Paasilinna | Il Miglio Amico Dell'Orso)

IL MOMENTO DELL'ADDIO

Caro è il momento dell'addio, meditò il reverendo nell'atto di versarle il denaro per l'aereo.
(Arto Paasilinna | Il Miglio Amico Dell'Orso)

MISURA DI SICUREZZA

"La coscienza è un sistema d'allarme interiore, un segnale che inibisce o ammonisce di fronte alle ingiustizie. Non c'è bisogno di sentire alcun monito divino. Il sentimento del peccato è una conseguenza dell'evoluzione [...][che] ha portato allo sviluppo di tante altre caratteristiche, atte a difendere la specie e con ciò la vita. La coscienza è una misura di sicurezza contro l'autodistruzione del genere umano."
(Arto Paasilinna | Il Miglio Amico Dell'Orso)

20120615

THE SAME SONG

Love is like jazz
the same song a million times
in different ways
(Magnetic Fields | Love Is Like Jazz)

20120612

MOTIVI DI SICUREZZA

Guidò piano finché non trovò un'altra macchina a cui accodarsi. Dopo un po' vide nello specchietto retrovisore che qualcun altro si accodava a lui. Si trovava in un convoglio di proporzioni ignote dove ciascuna macchina non perdeva di vista le luci di coda di quella che la precedeva, come una carovana in un deserto di percezioni, radunata provvisoriamente per motivi di sicurezza mentre attraversava un'area di cecità.
(Thomas Pynchon | Vizio Di Forma)

PIÙ PROFONDO DELL'OMBRA

Il Club Asiatique si trovava a San Pedro di fronte a Terminal Island, con una veduta filtrata sul Vincent Thomas Bridge. Di notte sembrava coperto, quasi protetto, da qualcosa di più profondo dell'ombra – un'espressione visiva della convergenza, da tutto il Pacific Rim, di innumerevoli bisogni di concludere affari lontano da occhi indiscreti.
(Thomas Pynchon | Vizio Di Forma)

E COSÌ VIA

Nel frattempo la gente avvistava Mickey ovunque. Nel reparto cani da Ralph's a Culver City, mentre sgraffignava filetti di manzo in quantità industriale. A Santa Anita, tutto preso a confabulare con un tipo che di nome faceva Shorty o Speedy. O secondo alcuni resoconti, il tipo aveva entrambi i nomi. In un bar di Los Mochis, mentre guardava un vecchio episodio de Gli Invasori doppiato in spagnolo e scriveva con foga promemoria per se stesso. Nelle sale Vip di vari aeroporti da Heathrow a Honolulu, mentre beveva improvvisati miscugli di uva e grano che non si vedervano dai tempi del Proibizionismo. Nella Bay Area, a manifestazioni contro la guerra, dove implorava un assortimento di autorità di abbatterlo e porre fiona ai suoi affanni. A Joshua Tree, a sballarsi col peyote. Ascendendo nel cielo cinconfuso di una radiosità quasi inguardabile verso un veicolo spaziale di origine non terrestre. E così via.
(Thomas Pynchon | Vizio Di Forma)

20120611

BRACCIA DI GENTE

La strada era invasa dalla nebbia, ma c'erano ancora spiragli e ondeggimenti. I valloni ai due lati ne erano invece colmi rasi, di un'ovatta assestata, immota. La nebbia aveva anche risalito i versanti, solo alcuni pinastri in cresta ne emergevano, sembravano braccia di gente in punto di annegare.
(Beppe Fenoglio | Una Questione Privata)

L'ULTIMA COSA IMMAGINABILE

Era salito da Tresio, in un'ora, incontrando innumerevoli banchi di nebbia, alti al suo ginocchio, che come greggi gli attraversavano la strada. Si era svegliato con la certezza della pioggia battente sul tetto rotto della stalla, ma non pioveva. C'era invece molta nebbia, intasava i valloni e si stendeva in lenzuola oscillanti sui fianchi marci delle colline. Per le colline mai aveva provato tanta nausea, mai le aveva viste così sinistre e fangose come ora, tra gli squarci della nebbia. Le aveva sempre pensate, le colline, come il naturale teatro del suo amore [...] e gli era invece toccato di farci l'ultima cosa immaginabile, la guerra.
(Beppe Fenoglio | Una Questione Privata)