Levin non faceva che esprimere, nel modo più sincero, i pensieri che lo occupavano da qualche tempo. Non si vedeva innanzi che la morte, ed era per lui una ragione di darsi con più ardore all'opera intrapresa. Bisognava pure occupar la propria esistenza, in un modo o nell'altro, in attesa della morte. Egli non vedeva dappertutto che tenebre, e la sua opera rappresentava ai suoi occhi l'unico filo conduttore fra quelle tenebre; ecco perché vi si attaccava con tutte le sue forze.
(Lev Tolstoj | Anna Karenina)
20110517
FILO CONDUTTORE
posted by cornelius at 12:29
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