20150128

CIÒ CHE NON POSSIAMO MAI DIRE

In teoria comprendiamo gli esseri umani, ma in pratica non li sopportiamo, pensai, il più delle volte stiamo con loro di malavoglia e sempre li trattiamo in base al nostro personale punto di vista. Eppure gli esseri umani, anziché basandoci sul nostro personale punto di vista, dovremmo trattarli e valutarli in base a ogni possibile punto di vista, pensai, i nostri rapporti con loro dovrebbero essere tali da permetterci di dire che il modo in cui li abbiamo trattati non è stato per così dire inficiato da alcun tipo di prevenzione, ciò che non possiamo mai dire perché in realtà siamo sempre prevenuti nei confronti di ogni essere umano.
(Thomas Bernhard | Il Soccombente)

MAI IN QUESTA ZONA

Non è una zona vivificante, mi dissi. Non è un paesaggio riposante. Non sono persone gradevoli. Mi aspettano al varco, pensai. Mi fanno stare in ansia. Tentano di abbindolarmi. Mai in questa zona mi sono sentito al sicuro, pensai. Afflitto da continue malattie, e infine quasi ucciso dall'insonnia.
(Thomas Bernhard | Il Soccombente)

QUALSIASI PERSONA

Voleva essere artista, a lui non bastava essere l'artista della propria vita, benché questo concetto racchiuda tutto ciò che può rendere felice qualsiasi persona lungimirante, pensai.
(Thomas Bernhard | Il Soccombente)

TUTTE LE PREMESSE

Quanto a me [...] posso dire che mi è capitato molte volte di avere tutte le premesse per fare le cose più svariate, ma perlopiù, del tutto consapevolmente, ho preferito non sfruttare queste premesse per indolenza o arroganza o tedio o pigrizia.
(Thomas Bernhard | Il Soccombente)

OGNI ESSERE UMANO

[...] in effetti è così che ciascuno di noi può e deve concedersi di vedere se stesso se non vuole cadere in balia della disperazione, ogni essere umano, comunque sia fatto, è un essere unico al mondo, io stesso me lo dico di continuo e con questo son salvo.
(Thomas Bernhard | Il Soccombente)

ABBIAMO IL PERMESSO

Se una cosa ci ostacola dobbiamo eliminarla, aveva detto Glenn, anche se si tratta solamente di un frassino. E non dobbiamo prima domandare se quel frassino abbiamo il permesso di abbatterlo, poiché già questa domanda ci indebolisce. Se prima domandiamo una cosa simile, la debolezza che da ciò consegue ci danneggia, forse addirittura ci distrugge, così lui, pensai.
(Thomas Bernhard | Il Soccombente)

TUTTO È STATO PREDISPOSTO

Tutte le predisposizioni sono in me micidiali, mi ha detto una volta, pensai, tutto è stato predisposto in me in maniera micidiale da coloro che mi hanno generato.
(Thomas Bernhard | Il Soccombente)

20150127

ANCORA PIÙ A FONDO

Ma il fatto è che le persone semplici non capiscono le persone complicate e con più spietatezza di chiunque altro le inducono a ritirarsi in se stesse, pensai. L'errore più grande che possiamo fare è credere che le cosiddette persone semplici siano in grado di salvarci. Ci rivolgiamo a loro in uno stato di angoscia estrema, li imploriamo letteralmente di salvarci, e quelle invece ci spingono ancora più a fondo nella disperazione. E come potrebbero, pensai, salvare un individuo stravagante dalla sua stravaganza.
(Thomas Bernhard | Il Soccombente)

QUASI TUTTA

Detestava le persone che parlano senza aver finito di pensare, dunque detestava quasi tutta l'umanità.
(Thomas Bernhard | Il Soccombente)

20150126

NEL VASTO MONDO

Forse perché preso da stanchezza, o per altro motivo, pensai a una bella fanciulla, e a come io ero solo nel vasto mondo: e che era impossibile che fosse giusto così.
(Robert Walser | La Passeggiata)

QUALCOSA DI NUOVO

L'incessante esigenza di godere e gustare sempre qualcosa di affatto nuovo mi sembra, tutto sommato, denotare meschinità, carenza di vita interiore, alienazione dalla natura e mediocre o scarsa capacità d'intelligenza. È ai bambini che bisogna mostrare di continuo qualcosa di nuovo e di diverso, se si vuol farli contenti.
(Robert Walser | La Passeggiata)

FARE ESPERIENZA

“Un temporalone” pensai continuando a camminare “qui sarebbe certamente stupendo. Speriamo di poterne fare l'esperienza”.
(Robert Walser | La Passeggiata)

CERTO MALE

All'istante m'innamorai, oso dire, alla follia di quella deliziosa miniatura di casa, e non avrei chiesto di meglio che entrarvi subito [...] ma ahimè, proprio le abitazioni più belle sono quasi sempre occupate, e se uno va in cerca di una casa confacente ai suoi difficili gusti gli va certo male, perché quello che trova vuoto e disponibile è per lo più orrendo e tale da far davero paura.
(Robert Walser | La Passeggiata)

20150121

PIÙ GRANDE

La mia passeggiata si faceva sempre più bella, più grande.
(Robert Walser | La Passeggiata)

SI SA

La mia puntualità fu un capolavoro. Si sa quanto i capolavori siano rari.
(Robert Walser | La Passeggiata)

PASSATO, PRESENTE E FUTURO

Non partecipava a nulla, né v'era chi partecipasse alle sue vicende e alla sua esistenza. Passato, presente e futuro erano per lui come uno spopolato deserto [...]. Nulla aveva significato per lui; e per converso egli non significava nulla per nessuno.
(Robert Walser | La Passeggiata)

SOTTO QUEST'ASPETTO

Di osterie d'ogni specie discorrerò più avanti: ce ne sarà sempre tempo, credo. Con le osterie l'ora non è mai abbastanza tarda per cominciare, perché poi si verificano delle conseguenze che ciascuno, ahimè, conosce anche troppo. Anche il più virtuoso non può negare di non saper dominare completamente certi vizi. Comunque, per fortuna, sotto quest'aspetto siamo tutti uomini e, come tali, incredibilmente facili da scusare, dato che ciascuno si richiama con paurosa semplicità alle innate debolezze organiche.
(Robert Walser | La Passeggiata)

PER NON DIMENTICARE

Ma nelle capitali e nelle metropoli non c'è il morbido verde addobbo degli alberi, la magia benefica degli amici prati, l'ornamento delle tante care foglie, per non dimenticare il profumo dei fiori: e tutto ciò io qui l'avevo.
(Robert Walser | La Passeggiata)

SONO GIUNTO QUI

Da qualche tempo sono giunto qui, fuggendo una situazione di gelidà ostilità, senza aver certezza né credere in nulla, intimamente malato, privo di ogni fiducia.
(Robert Walser | La Passeggiata)

IL MIO DISPREZZO

Alle persone che siedono in una sbuffante automobile io mostro sempre la faccia feroce. [...] Io guardo accigliato le ruote, la macchina, ma mai quelli che vi stanno dentro: a costoro va il mio disprezzo, non certo a titolo personale ma in via di principio, giacché non potrò mai capire che gusto ci sia a passare velocissimi davanti a tutte le immagini e gli oggetti che la nostra bella terra ci offre, come se si fosse impazziti e si dovesse correre per non disperare.
(Robert Walser | La Passeggiata)

CATTIVO USO

A mio avviso non si deve far cattivo uso della professione di scrittore, e oso sperare che questa frase riscuota generale consenso, sia accolta da applausi convinti e desti viva soddisfazione.
(Robert Walser | La Passeggiata)

20150119

THE BATTLE'S NOT

But he doesn't shout about it
No, he doesn't shout about it
He's a one in a million
He's a one in a million

He's lucky and happy just because
The battle's not for him to fight
He doesn't have a cause
Perhaps he's wrong, perhaps he's right

(Giles, Giles And Fripp | One In A Million)

20150111

VERSO IL NORD

Camminando in riva
al Reno so che
verso il Nord agognato
io farò rotta foss'anche
più freddo del ghiaccio
nelle secanti
della geometria

(W. G. Sebald | Poesia Per Un Album - in Moments Musicaux)

UN GESTO DI DIFESA

Non penso di avero potuto intuire allora, con i miei dodici anni, ciò che più tardi avrei letto, se non vado errato, in uno degli studi di Sigmund Freud e che subito a me era parso evidente, ovvero che il più profondo segreto della musica risiede in un gesto di difesa dalla paranoia, e che noi facciamo musica per costruire un argine, così da non essere sommersi dagli orrori della realtà.
(W. G. Sebald | Moments Musicaux)

POLVEROSO ESILIO

Quando trovai quella cartolina, dal retro ancora in bianco e che di certo era reduce da lunghe peregrinazioni, fu proprio come se i dieci tirolesi di Oberstdorf, uomini e donne nei loro costumi regionali, mi avessero atteso lì, in quel polveroso esilio inglese, per ricordarmi che non sarei mai sfuggito alla mia storia prenatale, a quella storia patria in cui all'elemento folcloristico è toccato un ruolo non irrilevante.
(W. G. Sebald | Moments Musicaux)

20150107

PAESAGGIO STANCO

 Il paesaggio scorre indifferente. Come l'equipaggio, sembra annoiato, stanco di essere osservato.
(Tom McCarthy | C)

FERTILIZZATO E SOFFOCATO

L'acqua è torbida, piena del limo con il quale ha fertilizzato i campi e soffocato i sogni di trascendenza ellenistica, da tempo immemorabile.
(Tom McCarthy | C)

EPOCHE STORICHE

Intorno a loro passano auto e carretti, che si tagliano la strada come epoche storiche che si intersecano.
(Tom McCarthy | C)

MECCANISMO RONZANTE

E sullo sfondo di quelle iterazioni, come una reliquia di un vecchio ordinamento, ecco il sole: avvelenato, rigurgitante gas e zolfo, annerito dal fumo di cordite e dal catrame. Man mano che si avvicinano i mesi estivi, sembra che si ammali. Quando vi passano sotto nei voli di primo mattino, la sua luce è infetta dal pallore spettrale di nebbie salienti, e virata a un colore nauseabondo di lampi verdi e gialli. Si scurisce anziché schairirsi, man mano che ogni giorno avanza e aumentano gli sbuffi, le nuvole di vapore e i traccianti. Il suo transito nell'aria sembra affaticato, come se il meccanismo ronzante che lo trascina sui suoi binari fosse danneggiato e usurato. Mentre i pomeriggi sfumano nella sera, diventa così saturo delle tossine che lo circondano da non reggere più e, fattosi pesante e debole, affonda.
(Tom McCarthy | C)

TUTTE LE MANOVRE

Poi tutto rallenta e sembra che galleggi: i traccianti salgono verso di lui languidi, come bolle in un bicchiere; gli sbuffi della contraerea gli penzolano sopra il capo come ghirlande in una festa. Gli piace quando le pallottole si avvicinano, molto vicine, in modo quasi da sfiorare l'aereo: quando accade si sente come un matador trafitto dal corno del toro, i due oggetti che prima erano antagonisti riuniti in un'armonia di forza ed equilibrio in modo talmente perfetto e proporzionato che è fuori dal tempo, raccolto da un pantheon di immortali per decorare le loro pareti. Anche il cielo assume un aspetto senza tempo: le linee intersecate dell'artiglieria e dei gas di scarico formano una griglia in cui sono registrate tutte le manovre del passato e, per estensione, sembra che la storia stessa sia come sospesa.
(Tom McCarthy | C)

ATTRAVERSO, A TERRA

Lui alza gliocchi sul suo viso: sta fissando un punto oltre gli alberi e i cespugli. Lui si arrampica sulla panchina al suo fianco e le scuote le spalle. Lei lo guarda e ha gli occhi come il miele, caldi e torbidi. Il suo sorriso gli passa attraverso, diretto a terra, o a qualcosa lì sotto.
(Tom McCarthy | C)