20130903

QUESTA NAVE

Sono ormai emigrati gli uccelli, hanno fissato il loro tradimento cantando, e le bandiere dimenticate orlano i muri diroccati. [...] Mai non ritorna questa nave; colui che si allontana ritorna cambiato dal tempo e dalla lotta. [...] Lo spinge il vento, lo affretta la pioggia, per i sentieri del mare, lo spinge il vento, lo affretta la pioggia, e la scia di questo naviglio è seminata di uccelli gialli.
(Pablo Neruda | L'Autunno Dei Rampicanti)

UNA BESTIA GRIGIA

Con gran passione le foglie si trascinano lamentandosi, gli uccelli si lasciano cadere dagli alti nidi e rotolano rumorosi fino al pallido tramonto, dove si stingono lievemente, ed esiste per tutta la terra un grave odore di spade polverose, un profumo senza riposo che, trasformato in una massa, sta fluttuando completamente disteso tra i lunghi diritti alberi come una bestia grigia, pelata, dalle ali lente.
(Pablo Neruda | L'Abitante E La Sua Speranza)

IN SU E IN GIÚ

Lei è seduta ai miei piedi, sul balcone; ci alziamo, la lascio, cammino, fischiettando vado in su e in giù per la stanza a grandi passi e accendiamo la lampada, mangiamo senza parlarci molto, lei davanti a me, toccandoci i piedi.
Più tardi la bacio e ci guardiamo in silenzio, avidi, risoluti, ma la lascio seduta sul letto. E torno a passeggiare per la stanza, in su e in giù, in su e in giù, e torno a baciarla, ma la lascio. Le mordo il braccio bianco, ma mi allontano.
Ma la notte è lunga.
(Pablo Neruda | L'Abitante E La Sua Speranza)

SE NON C'È

Se sta lavando, mi piace osservare le sue mani che si fanno azzurre per l'acqua fredda; se è nell'orto, mi piace vedere la sua testa tra i pesanti girasoli; se non c'è, mi piace vedere vuoto il cortile e l'orto e l'attendo senza desiderare che arrivi.
(Pablo Neruda | L'Abitante E La Sua Speranza)

TRANQUILLO

Sono stato spesso solo nella mia casa, mentre il temporale sferzava la costa. Sono tranquillo perché non ho paura della morte e non ho passioni, ma mi piace vedere il mattino che quasi sempre sorge limpido e splendente.
(Pablo Neruda | L'Abitante E La Sua Speranza)

CIÒ CHE È MEGLIO

Non mi interessa narrare cosa alcuna. Per me è dura fatica. Per ognuno che abbia coscienza di ciò che è meglio, ogni lavoro è sempre difficile. Io ho sempre una predilezione per le grandi idee, e benché la letteratura mi si presenti con grandi vacillazioni e dubbi, preferisco non far nulla e scrivere ballabili o divertimenti.
Ho un concetto drammatico della vita, e romantico; non mi corrisponde ciò che non giunge profondamente alla mi sensibilità.
[...]
Come cittadino sono un uomo tranquillo, nemico delle leggi, dei governi e delle istituzioni vigenti. Provo repulsione per ciò che è borghese, e mi piace la vita della gente quieta e insoddisfatta, siano questi artisti o criminali.
(Pablo Neruda | Prefazione a L'Abitante E La Sua Speranza)