20110330

SEDUTE

Poi si trovarono sedute su una panchina e nessuno passava, perché non era più né presto né tardi.
(Cesare Pavese | La Bella Estate)

20110322

OPLÀ

5 aprile. Primavera selvaggia. Nubi in fuga. O vita. Torrente scuro di acque torbide sul quale i meli han lasciato cadere i loro fiori delicati. Occhi di ragazze tra le foglie. Ragazze modeste e scavezzacollo. Tutte bionde o castane: nessuna bruna. Arrosiscono meglio. Oplà.
(James Joyce | Ritratto Dell'Artista Da Giovane)

LE SOLE ARMI

[...] e tenterò di esprimere me stesso con un qualche modo di vita o di arte quanto più potrò liberamente e integralmente, adoperando per difendermi le sole armi che mi concedo di usare: il silenzio, l'esilio e l'astuzia.
(James Joyce | Ritratto Dell'Artista Da Giovane)

LE UNGHIE

L'immagine estetica nella forma drammatica è la vita, purificata nell'immaginazione umana e da questa riproiettata fuori. Il mistero della creazione estetica, come quello della creazione materiale, è compiuto. L'artista, come il Dio della creazione, rimane dentro o dietro o al di là o al di sopra dell'opera sua, invisibile, occupato a curarsi le unghie.
(James Joyce | Ritratto Dell'Artista Da Giovane)

QUESTE RETI

"L'anima," disse ambiguamente, "nasce dapprima in quei momenti di cui ti ho parlato. Ha una nascita lenta e buia, più misteriosa della nascita del corpo. Quando in questo paese è nata l'anima di un uomo, le vengono gettate reti per impedirle di fuggire. Tu mi parli di nazionalità, di lingua e di religione. Io cercherò di sfuggire a queste reti."
(James Joyce | Ritratto Dell'Artista Da Giovane)

QUATTRO MURI

L'edera piange sopra il muro,
piange e si frange sopra il muro,
l'edera gialla sopra il muro,
l'edera, l'edera sul muro.
(James Joyce | Ritratto Dell'Artista Da Giovane)

DISUMANO

Uscì dal ponte traballante, di nuovo sulla terraferma. In quell'attimo, gli parve, l'aria si agghiacciò, e dando un'occhiata laterale al mare vide avventarsi una raffica che abbuiava e increspava repentinamente i flutti. Un leggero sussulto al cuore, un leggero palpito alla gola, gli ripeterono ancora una volta quanto la sua carne temesse il freddo odor disumano del mare: pure non si gettò tra le dune alla sua sinistra, ma continuò dritto innanzi, lungo la cresta delle rupi che si dirigevano verso la bocca del fiume.
(James Joyce | Ritratto Dell'Artista Da Giovane)

DUE TERRORI

Continuava a camminare per vie mal illuminate, col terrore di fermarsi un momento e che potesse sembrare che indietreggiasse da ciò che lo attendeva; col terrore di giungere proprio a quel luogo, verso cui anelava con tutte le sue forze.
(James Joyce | Ritratto Dell'Artista Da Giovane)

20110316

ATTRAVERSO LA VITA

Nulla si muoveva sulla sua anima, tranne una libidine fredda, crudele e senza amore. La sua infanzia era morta o perduta e, con essa, l'anima capace di semplici gioie, ed egli si lasciava trasportare attraverso la vita come il guscio sterile della luna.
(James Joyce | Ritratto Dell'Artista Da Giovane)

I NOMI

Non poteva quasi riconoscere come suoi i propri pensieri e ripeteva lentamente a se stesso:
"Sono Stephen Dedalus. Cammino accanto a mio padre, che si chiama Simon Dedalus. Siamo a Cork in Irlanda, Cork è una città. La nostra camera è all'albergo «Victoria». Victoria e Stephen e Simon. Simon e Stephen e Victori. Nomi."
(James Joyce | Ritratto Dell'Artista Da Giovane)

IL MONDO INTORNO

Le cause della sua amarezza erano molte, e remote e vicine. Era irritato con se stesso, giovane e preda di sciocchi implusi irrequieti, irritato col mutamento di fortuna che gli riplasmava il mondo intorno in una visione di squallore e insincerità. Pure, la sua ira non influiva per nulla sulla visione. Stephen registrava pazientemente tutto ciò che vedeva, staccandosene e sperimentandone in segreto il sapore mortificante.
(James Joyce | Ritratto Dell'Artista Da Giovane)

COSTANTEMENTE

Il rumore dei ragazzi che giocavano lo disturbava e le loro voci sciocche gli facevano sentire [...] che lui era differente dagli altri. Aveva desiderio di incontrare nel mondo reale l'immagine incorporea che la sua anima contemplava tanto costantemente.
(James Joyce | Ritratto Dell'Artista Da Giovane)

L'ALTRA MANO

Stephen chiuse gli occhi e tese nell'aria la mano tremante, con la palma in su. Sentì il prefetto agli studi toccargli le dita un attimo per raddrizzarle e poi il sibilo della manica della tonaca mentre la bacchetta veniva alzata. Un colpo caldo bruciante lacerante come il secco schianto di un ramo spezzato gli fece accartocciare la mano tremante, come una foglia nel fuoco, e al suono e al dolore lacrime scottanti gli salirono agli occhi. Tutto il corpo gli sussultava dalla paura, il braccio sussultava e la livida mano accartocciata e bruciante sussultava come una foglia staccata nell'aria, Gli balzò alle labbra un grido, un supplica. Ma benché le lacrime gli scottassero gli occhi e le membra gli rabbrividissero dal dolore e dalla paura, ricacciò indietro le lacrime calde e il grido che gli bruciava la gola.
"L'altra mano!" gridò il prefetto agli studi.
Stephen tirò indietro il braccio tremulo e intorpidito e porse la mano sinistra. La manica della tonaca sibilò un'altra volta e un secco rumore di schianto e un dolore terribile insopportabile straziante gli fecero contrarre la mano con la palma e le dita in una sola tremula massa livida. L'acqua scottante gli scoppiò dagli occhi e, bruciando di vergogna, di dolore e di paura, Stephen ritirò atterrito il braccio sussultante e scoppiò in un gemito di dolore. Il corpo gli sussultava in un accesso di paura e con rabbia e vergogna sentì il grido scottante salirgli dalla gola e le lacrime roventi cadergli dagli occhi giù per le guance infiammate.
(James Joyce | Ritratto Dell'Artista Da Giovane)

20110310

PUNTUALE

Detesto la mia pancia, quell'ammasso di visceri che devo portarmi dietro, e tutto ciò che ha a che fare con essa - il cibo inadatto, il bruciore di stomaco, il plumbeo fardello della stipsi, oppure l'indigestione con la prima scarica di rovente sozzura che sgorga fuori da me in un cesso pubblico tre minuti prima di presentarmi puntuale a un appuntamento.
(Vladimir Nabokov | L'Originale Di Laura)

SUICIDIO TRASFORMATO

Ho insegnato al pensiero a mimare un neurone trasmettitore imperiale, uno spaventoso messagero che porti l'ordine di autodistruzione al mio stesso cervello. Il suicidio trasformato in piacere, il suo vuoto allettante.
(Vladimir Nabokov | L'Originale Di Laura)

NELL'ORDINE SBAGLIATO

Questa è Flora, dagli occhi blu intenso troppo vicini e la bocca crudele, che, tra i venti e i trent'anni, ricorda frammenti del suo passato con dettagli perduti e rimessi insieme nell'ordine sbagliato, PENE tra DELTA e FICA, su scaffali polverosi e mal illuminati, questa è lei.
(Vladimir Nabokov | L'Originale Di Laura)

20110305

OTTIMO

"Giustisismo," fece lei gaiamente, "Lo capisco benissimo. Le lettere d'amore vanno sempre bruciate. Il passato è un ottimo combustibile. Gradisce del té?".
(Vladimir Nabokov | La vera vita di Sebastian Knight)

LE COSE CHE AVEVA DA DIRE

Non sapeva che farsene delle frasi bell'e fatte poiché le cose che aveva da dire erano di struttura eccezionale e d'altro canto egli sapeva che nessuna vera idea può esistere senza le parole create appositamente.
(Vladimir Nabokov | La vera vita di Sebastian Knight)

SENZA BUSSARE

Ella era entrata nella sua vita senza bussare alla porta, come chi penetra in una stanza sbagliata a causa della sua rassomiglianza con la propria. Era rimasta lì, dimenticandosi di uscire, lentamente abituandosi alle strane creature trovate lì dentro e trattandole cordialmente a dispetto delle loro sorprendenti fisionomie. Non aveva nessuna particolare intenzione di essere felice o di rendere felice Sebastian, né nutriva il minimo presentimento di quello che sarebbe potuto accadere in seguito [...]
(Vladimir Nabokov | La vera vita di Sebastian Knight)

SIMULTANEAMENTE

Egli si trovò ora felice, ora a disagio nel mondo in cui si era venuto a trovare, proprio come un passegero che giosce agli spettacoli che incontra nel suo viaggio, simultaneamente soffrendo il mal di mare.
(Vladimir Nabokov | La vera vita di Sebastian Knight)