20161014

A MIA VOLTA

Be' ci sono lesioni cerebrali a est e lesioni cerebrali a ovest, e al piano superiore ci sono lesioni cerebrali, e al piano inferiore ci sono lesioni cerebrali, e nel salotto della mia signora – lesioni cerebrali. Apollinaire fu vittima di lesioni cerebrali – ricorderete la fotografia, la testa fasciata, le poesie... Bonnie e Clyde subirono lesioni cerebrali negli ultimi quattro minuti del film. Ci sono lesioni cerebrali all'orizzonte, che ci vengono incontro come un'enorme nube bulbosa –
E potete anche nascondervi sotto il letto, ma ci sono lesioni cerebrali sotto il letto, e potete nascondervi nelle università ma sono l'anima e la sede eletta delle lesioni cerebrali [...] Lesioni cerebrali causate dalla rivoluzione dormiente che nessuno può risvegliare... Lesioni cerebrali causate dall'arte. Potrei descriverle meglio ne non ne fossi afflitto a mia volta...
(Donald Barthelme | La vita in città)

QUELLA ZONA GRIGIA

La posizione umanista prevede di non attaccare i fiori alla corrente – di lasciarli stare. Gli umanisti sono convinti che ogni cosa vada lasciata stare, libera di essere se stessa, per quanto possibile. La nuova coscienza elettrica, tuttavia, richiede che i fiori vadano attaccati alla corrente, seduta stante. [...] La mia posizione circa la necessità di attaccare i fiori alla corrente si trova da qualche parte a metà strada fra quelle idee, nella zona grigia in cui non si conclude mai niente, in fondo, ma si vacilla un po', riflettendoci su. Il blu dei fiori è molto bello sullo sfondo di quella zona grigia.
(Donald Barthelme | La vita in città)

LA PRIMA DELLE QUALI

Una controproposta fu che gli angeli affermassero il caos. Ci sarebbero state cinque grandi prove dell'esistenza del caos, la prima delle quali era l'assenza di Dio. Le altre quattro sarebbero certamente saltate fuori.
(Donald Barthelme | La vita in città)

SUL VOLTO DELLA STORIA

(Non che tali sconfitte, a volte, non temprino il carattere, insegnandoti che non è solo col successo che si sormonta la vita, e che anche i fallimenti contribuiscono a un indurimento della personalità che, offrendo una superficie ruvida da contrapporre a quella della vita, ti permette di lasciare qualche traccia, qualche sbavatura, sul volto della storia umana – il tuo segno)
(Donald Barthelme | La vita in città)

IN PARAGUAY

Tale è la liscezza delle superfici, in Paraguay, che tutto ciò che non è liscio viene considerato di valore.
(Donald Barthelme | La vita in città)

SOTTO FORMA

Il silenzio è anche disponibile sotto forma di rumore bianco.
(Donald Barthelme | La vita in città)

IL PADRE DI QUALCUNO

È il padre di qualcuno. Questo è chiaro. È paterno. Il grigio della testa. Il gonfiore del viso. La piega delle spalle. La ciccia dell'addome. Le lacrime che cadono. Le lacrime che cadono. Le lacrime che cadono. Ancora lascrime. A quanto pare è deciso a proseguire su questa strada salina. [...] Ma perché non si alza, non si ricompone, non si asciuga il viso? Sta cercando di metterci in imbarazzo? Ha bisogno di attenzioni? Sta cercando di rendersi interessante. Forse vuole farsi passare una pezza fresca sulla fronte, farsi tenere la mano, massaggiare la schiena, frizionare il collo, carezzare i polsi, ungere i gomiti con oli pregiati, dipingere le unghie con piccole immagini di Dio che benedice l'America. Non sarò io a farlo.
(Donald Barthelme | La vita in città)

20161006

CLIFF HOUSE

Where would you drive?
Probably by the beach. Around dusk. Stop at the Cliff House.

Why the beach?
I feel like I have to have some purpose when I drive around, but I can't be completely aware of it. So I drive toward the water and when I'm at the beach I know I'm there.

(Eli Wolfe, Age 16, School of the Arts, San Francisco, Q&A with Dave Eggers for Beck's Odelay Deluxe Edition)

SO LONG

I've been drifting on this wave so long
I don't know if it's already crashed on the shore
[...]
I've been drinking all there tears so long
All I've got left is the taste of salt in my mouth

(Beck | Volacano)

20160628

NON SEMPRE

Tu hai visto solo i funerali, Stella! E i funerali sono piacevoli in confronto alla morte! I funerali sono tranquilli. Ma la morte, non sempre.
(Tennessee Williams | Un Tram Che Si Chiama Desiderio)

20160617

GLI ABISSI DELLA STORIA

Tali sono gli abissi della storia: tutto vi giace alla rinfusa e, se si cala lo sguardo per arrivare al fondo, si è colti da un senso di orrore e di vertigine.
(W. G. Sebald | Storia Naturale Della Distruzione)

I FATTI

I fatti impediscono di vedere la verità.
(Virginia Woolf)

NON È QUESTIONE

Il professionismo non è questione che mi appartenga. Io parto per fare una cosa, e ne approfitto per farne un'altra.
(Henri Cartier-Bresson | L'occhio Del Silenzio)

UN ALTRO SFORZO TECNOLOGICO

Dei giapponesi cortesissimi, in questi giorni, volevano invitarmi per una mostra. Ho risposto loro che se un altro sforzo tecnologico diventasse fattibile, ovvero se si potesse viaggiare con il fax, ecco, allora sarei andato... Non ho ricevuto risposta. Ma ho rinnovato due giorni fa la mia tessera d'abbonamento Carte orange. Viaggio parecchio in metro. Mi piace molto anche il fax, è una redenzione della scrittura: enorme privilegio di una tecnologia che ci circonda, e che ci lascia modo di riflettere prima di rispondere.
(Henri Cartier-Bresson | L'occhio Del Silenzio)

LA QUALE

La cosa che mi preme è la realtà. La quale è sempre un punto interrogativo: di che cosa si tratta, che cos'è?
(Henri Cartier-Bresson | L'occhio Del Silenzio)

NO, NO E NO

Non ho mai messo il mio lavoro a servizio di un'idea, di un partito, e provo repulsione per i componimenti a tesi, con dentro un messaggio. Voler 'pensare' qualche cosa: no, no e no. A ogni modo le foto non spiegano niente, non provano niente.
(Henri Cartier-Bresson | L'occhio Del Silenzio)

CON LEGGEREZZA

—Camminate con leggerezza sulle sue ceneri, coi uomini di genio,—perché era vostro consanguineo:
Pulite delle malerbe la sua tomba, vuoi uomini buoni–perché era vostro fratello.
(Laurence Sterne | La Vita E Le Opinioni Di Tristram Shandy, Gentiluomo)

20160609

CARTHAGE, MISSOURI

Non soltanto vorrei che non ti accadesse niente di male, ma non voglio nemmeno che qualcosa di male ti sia già accaduto.
(Wajdi Mouawad | Anima)

CHEROKEE VILLAGE, ARKANSAS

 "Appartieni a una razza selvaggia, sei un virgulto del tronco rude della natura. Devi rimanere così. Io non ti addomesticherò, non farò di te un animale timoroso, sottomesso, un animale cieco. Ti darò la mia voce, ti darò la mia lingua, tu mi darai i tuoi silenzi, mi darai il tuo presente. Tu sei un cane, della razza dei lupi. Cane è una parola, è la parola che ti designa. Io sono un uomo della razza degli umani. Uomo è una parola, è la parola che mi designa. Uomo e cane, camminiamo fianco a fianco sulla superficie della terra. Ma in un uomo che cammina ci sono altri uomici che camminano e sotto la terra ci sono altre terre e dietro i nomi dei paesi ci sono altri paesi. È importante che tu lo sappia."
(Wajdi Mouawad | Anima)

LAMPYRIS NOCTICULA

Siamo le polveri antiche di innocenze dimenticate. Esistiamo ancora. Ci saranno sempre delle tenebre dove tracciare le nostre linee evanescenti, e questo durerà finché dureranno le notti oscure.
Se scompariranno, scompariremo anche noi.
Sarà la fine dei tempi primitivi.
(Wajdi Mouawad | Anima)

SCIURUS CAROLINENSIS

Camminava sotto la pioggia mentre i suoi simili camminavano sotto l'ombrello.
(Wajdi Mouawad | Anima)

CANIS LUPUS FAMILIARIS TERRA AMERICANA STAFFORDSHIRE

L'umano è un corridoio stretto, bisogna andarci dentro per sperare di conoscerlo. [...] L'umano è un corridoio e ogni umano piange il suo cielo scomparso. Un cane sa tutto questo, ed è per questo che il suo affetto per l'umano è infinito.
(Wajdi Mouawad | Anima)

PAN TROGLODYTES

Sono in tanti eppure sono soli. Si siedono sulle sedie. Appoggiano le mani sulle ginocchia. Si circondano di oggetti: bollitore, teiera, cucchiaio, tappeto, televisore, quadri appesi al muro. Sono così legati al decoro. [...] Gli umani hanno il pallino dell'assenza: dicono Tizio è triste, ma Tizio non c'è. Dicono Un giorno avrò tempo, ma il tempo non c'è. Fanno troppo assegnamento sulle cose e sulle persone. Gli umani dicono La mia casa. Dicono Ho un giardino. Dicono la mia famiglia, i miei amici. Dicono Le persone, dicono Il mondo. Gli umani dicono Il mio, La mia, I miei. [...] Gli umani sono sempre sulla soglia. Hanno avuto il dono della verticalità, e tuttavia conducono la loro esistenza curvi sotto un peso invisibile. C'è qualcosa che li schiaccia. Piove: ecco che corrono. [...] Prigionieri della loro ragione, la maggior parte di loro non faranno mai il grande passo dell'irragionevolezza, se non al prezzo di un'illuminazione che li lascerà esangui, e folli. Sono assorbiti da ciò che hanno sotto mano, e quando le loro mani sono vuote, se le portano al viso e piangono. Sono fatti così.
(Wajdi Mouawad | Anima)

CANIS LUPUS FAMILIARIS

Non avevo mai visto tanta tristezza in un essere umano. Il paesaggio ci attraversava, lampioni e lampioni e lampioni e lampioni e lampioni e lampioni e lampioni e lampioni, sfogliando i nostri visi, alternando strati d'ombra a strati di luce. La notte colorava il resto.
(Wajdi Mouawad | Anima)

FELIS SYLVESTRIS CATUS CARTHUSIANORUM

Fuori dalla finestra c'è stata la neve, c'è stata la notte, c'è stato il giorno, c'è stato il vento, poi, c'è stata la pioggia ma dove sono le carezze? I miei occhi colano.
(Wajdi Mouawad | Anima)

20160513

UNO SPAZIO VUOTO

Si ricordò la credenza dei Comanche che i mutilati, sia di mente che di copro, non potevano entrare nel paese oltre il tramonto, ma erravano per sempre in uno spazio vuoto 'fra i venti'. Pareva che essi collocassero quel vuoto a nord-oves, in modo generico [...].
(Alan Le May | Sentieri Selvaggi)

UN PAIO D'ANNI

Solo dopo essere stati lontani un paio d'anni ci si poteva accorgere che il luogo invecchiava; appariva più piccolo di come lo si ricordasse, e gli spigoli parevano arrotondati.
(Alan Le May | Sentieri Selvaggi)

DI FRONTE AL PERICOLO

Danno un senso d'indipendenza, e una fiduciosa immunità di fronte al pericolo, tutte le bibite fatte con il cactus.
(Alan Le May | Sentieri Selvaggi)


QUELLE RAGAZZE

Quelle ragazze rappresentavano un pericolo improvviso, come se la morte fosse un caprone che amasse seguirle.
(Alan Le May | Sentieri Selvaggi)

QUEL PAESE

Quelle tremende distanze impedirono loro per molto tempo di raggiungerlo; non si arrivava mai in un posto sbagliato che non fosse a circa una settimana e mezzo da quello giusto. Il paese sembrava sotto un misterioso incantesimo, così che si poteva viaggiare una giornata intera in un luogo senza avanzare di un miglio. [...] Forse era una fortuna che un uomo e il suo cavallo nella loro marcia faticosa non potessero vedere quel paese dal cielo, come lo vedevano gli avvoltoi. Se un uomo avesse potuto rendersi conto dello spazio immenso in cui egli era come una piccola macchia, il cuore gli sarebbe mancato; e se il cavallo avesse potuto vederlo, sarebe morto.
(Alan Le May | Sentieri Selvaggi)

RIFUGIO SICURO

Perché un uomo non può mai arrendersi, e abituarsi all'indolenza e alla stupidità, pur vedendo quale rifugio sicuro offrano contro la fatica e il dolore?
(Alan Le May | Sentieri Selvaggi)

ODORE ACCOGLIENTE

I villaggi e i loro abitanti avevano una specie di odore accogliente: come di cosa cotta al sole.
(Alan Le May | Sentieri Selvaggi)

IN NESSUN MODO

Mart fissava quel pezzo di terra, che in nessun modo si distingueva da qualsiasi altra parte della superficie della prateria, cercando di ricordare o di immaginare la donna la cui polvere era lì sotto.
(Alan Le May | Sentieri Selvaggi)

CHE COSA È SUCCESSO

Avrei dovuto essere ucciso da un pezzo. E forse lo sono stato... ecco che cosa è successo. Questo cavallo non trasporta altro che una sella stregata...
(Alan Le May | Sentieri Selvaggi)

IL LIMITE DEL MONDO

Lo spazio stesso era la fortezza dei Comanche. Sembrava che il Comanche vivesse la sua vita immume da ogni sorpresa, invisibile, oltre il limite del mondo; quasi potesse sparire a volontà dalla Terra degli Spiriti, che riteneva fosse oltre il luogo dove il sole tramonta.
(Alan Le May | Sentieri Selvaggi)

SOTTOVENTO

Ma la casa era intonacata all'interno, e tutto così pulito e chiaro che egli sbattè le palpebre nella luce delle lampade a petrolio, sentendosi sporco. E aveva anche addosso un odore di fumo di ginepro, di cuoio e di vento delal prateria, ma non lo sapeva. Aveva l'impressione di dover andare fuori per mettersi sottovento.
(Alan Le May | Sentieri Selvaggi)

A QUEL PUNTO

Forse, a quel punto, egli aveva pieno diritto di avere i nervi allo scoperto; la vasta solitudione della pianura aveva assunto qualcosa di ossessionato, di stregato, dopo il massacro.
(Alan Le May | Sentieri Selvaggi)

SE NO

"Un uomo deve imparare a perdonare a se stesso," disse Amos [...] "Se no, non può sopportare di vivere."
(Alan Le May | Sentieri Selvaggi)

QUASI A METÀ

Poi il fucile di Amos ruppe il silenzio spezzandolo quasi a metà, così che dietro stava la notte quieta, e davanti sorgeva la loro ora di violenza.
(Alan Le May | Sentieri Selvaggi)

COME UN PIOLO

Ma quella giornata perduta in cui avrebbe potuto prendersi fra le braccia Debbie e rimediare a tutto, doveva restargli sul cuore per lungo tempo, come un piolo a cui appendere il suo dolore.
(Alan Le May | Sentieri Selvaggi)

20160509

DOPO AVER FATTO TUTTO CIÒ

Tuo padre avrebbe voluto che i proiettili che hanno ucciso i nostri compagni avessero avuto una gittata lunghissima, non solo di pochi metri, ma avessero coperto una distanza di migliaia di chilometri e che per farlo avessero impegnato anni, per lasciare a tutti noi il tempo di fare quello che dovevamo fare, e avrebbe voluto che i suoi compagni avessero potuto approfittare di quel tempo per vivere e scrivere e viaggiare e fare figli che non li capissero, e fossero morti solo dopo aver fatto tutto ciò. Non gli sarebbe dispiaciuto che fossero vissuti per poi tradire la rivoluzione e tutti i loro ideali,  che poi è quello che ciscuno di noi fa quando vive, perché vivere è, in pratica, avere un progetto e fare in modo che non si avveri mai [...]
(Patricio Pron | Lo Spirito Dei Miei Padri Si Innalza Nella Pioggia)

ANCHE IN QUESTO

Quella notte prima di prendere l'aereo mi misi con mia madre a guardare le fotograafie che mio padre mi aveva fatto da piccolo con la sua Polaroid. I miei lineamenti erano ormai indistinti: presto il mio passato si sarebbe cancellato completamente e mio padre e mia madre e i miei fratelli e io ci saremmo ritrovati uniti anche in questo, nella più assoluta dissoluzione.
(Patricio Pron | Lo Spirito Dei Miei Padri Si Innalza Nella Pioggia)

TUTTI E SETTE

Quando l'aveva portata lì, mio padre le aveva detto: Se nel giro di una settimana non avete mie notizie, non cercatemi, e mia madre era rimasta lì, in quel paese, con i nonni paterni, vagando a occhi chiusi attraverso tutti e sette i giorni di quella settimana.
(Patricio Pron | Lo Spirito Dei Miei Padri Si Innalza Nella Pioggia)

COME COSTRUIRE UNA BARRICATA

Mia madre che un giorno ci spiegava come costruire una barricata, come scollegare un filobus dalla rete elettrica e come confezionare una bottoglia molotov.
(Patricio Pron | Lo Spirito Dei Miei Padri Si Innalza Nella Pioggia)

UNA LINGUA STRANIERA

Benché io trovassi incomprensibili anche i poliziotti, nel programma erano sottotitolati solo i poveri, e io mi soffermai un attimo a pensare che razza di paese fosse quello in cui i poveri dovevano essere sottotitolati, come se parlassero una lingua straniera.
(Patricio Pron | Lo Spirito Dei Miei Padri Si Innalza Nella Pioggia)

STILE DI VITA

Considerando la sua solitudine, l'umiltà e la semplicità del suo stile di vita, dobbiamo collocarlo assieme a tutte quelle persone che costituiscono la base della patria. Che vivono senza far rumore e si arrabbattano per sopravvivere all'interno di una società che è estremamente complessa.
(Patricio Pron | Lo Spirito Dei Miei Padri Si Innalza Nella Pioggia)

PARTE DEL PASSATO

Mi chiesi se mio padre potesse pensare a queste cose nel suo letto d'ospedale, dove era irraggiungibile pe rme ma non per il suo passato; tra poco, lui stesso parte del passato.
(Patricio Pron | Lo Spirito Dei Miei Padri Si Innalza Nella Pioggia)

QUALCOS'ALTRO

La vita quotidiana della città, di cui avevo fatto parte un tempo, era proseguita quando io me ne ero andato, e lì, ora, in quello stesso istante, avevo l'opportunità di osservarla senza essere visto, come se fossi un fantasma, dal momento che essere un fantasma non è altro che essere diventati qualcos'altro pur restando se stessi.
(Patricio Pron | Lo Spirito Dei Miei Padri Si Innalza Nella Pioggia)

QUESTO GENERE DI INCIDENTI

Non mi piacciono i bambini; mi piace la gente che inciampa per strada o viene morsa da un cane o è vittima di questo genere di incidenti. Non mi piace avere una casa mia; preferisco dormire in casa di gente che conosco. Non mi importerebbe di morire, ma temo la morte delle persone che stimo, e soprattutto la morte dei miei genitori.
(Patricio Pron | Lo Spirito Dei Miei Padri Si Innalza Nella Pioggia)

RISERVA NATURALE

È già stato detto che in letteratura ciò che è bello è anche vero, ma ciò che è vero in letteratura è solo ciò che è verosimile, e tra il verosimile e il vero c'è una distanza enorme. Questo per non parlare del bello, che è argomento di cui non si dovrebbe mai trattare: il bello dovrebbe essere la riserva naturale della letteratura, il posto in cui il bello dovrebbe prosperare senza mai nemmeno essere sfiorato dalla mano della letteratura, e dovrebbe essere il passatempo e la consolazione degli scrittori dal momento che la letteratura e il bello sono due cose completamente diverse o forse coincidenti, come due guanti destri.
(Patricio Pron | Lo Spirito Dei Miei Padri Si Innalza Nella Pioggia)

COMPRESA LA VITA

I figli sono i detective dei genitori, i quali li mettono al mondo proprio perché un giorno tornino e gli raccontino tutta la loro storia, sapendo che solo in questo modo riusciranno a capirla. Non sono i loro giudici, dal momento che non possono giudicare con vera imparzialità le persone cui devono tutto, compresa la vita, però possono cercare di mettere ordine nella loro storia, ridarle auel senso che i fatti più o meno insignificanti della vita e il loro accumularsi sembra verle tolto, e poi proteggerla e perpetuarla nella memoria.
(Patricio Pron | Lo Spirito Dei Miei Padri Si Innalza Nella Pioggia)

20160422

L'ODORE SI DIFFUSE

Quella casa dava un'impressione di pace e di dolcezza. Di felicità. Preparò il caffè. [...] Mandò giù due aspirine, un sorso d'acqua, riempì di nuovo il bicchiere e innaffiò il basilico. Immediatamente l'odore si diffuse nella stanza. Quel profumo gli piaceva. Faceva parte del quieto vivere.
(Jean-Claude Izzo | Marinai Perduti)

LA LINGUA DEI CARGO

Non era suo padre, era un mito. Una sorta di Ulisse che riscriveva Omero nella lingua dei cargo.
(Jean-Claude Izzo | Marinai Perduti)

ANCHE I PIÙ BELLI

I ricordi, comunque, anche i più belli o i più insignificanti, sono momenti di vita sprecati.
(Jean-Claude Izzo | Marinai Perduti)

VIA DA DOVE STAVA

Lungo le settimane lui la pensava tanto che non gli sembrava impossibile che un giorno o l'altro lei gli comparisse davanti, chiamata, portata via da dove stava da quella stessa forza che gliela faceva pensare.
(Beppe Fenoglio | L'Addio)

COMINCIÒ A PENSARLA

Cominciò a pensarla, da quello stesso giorno, e tutti i giorni aggiungeva un pezzo alla figura di lei [...].
(Beppe Fenoglio | L'Addio)

SI FACEVA SUCCEDERE

A un ragazzo al pascolo non succede mai niente, ma lui non ne soffriva perché proprio mentre era al pascolo si faceva succedere nella testa tutto quel che voleva.
(Beppe Fenoglio | L'Addio)

CONTARE SAPEVA CONTARE

Disse al maestro Alliani che sapeva fare la firma, scrivere una lettera ai parenti se in casa fosse mancato qualcuno, e per contare sapeva contare fino a una cifra che non avrebbe mai avuta in soldi.
(Beppe Fenoglio | L'Addio)

20160421

IN COMUNE

La padrona preparò ben pulito, loro due bevevano a bicchieri acqua di pozzo, in silenzio e ciascuno coi suoi pensieri e con una voglia di non metterli in comune.
(Beppe Fenoglio | Ferragosto)

TOSSICOLOSAMENTE POPOLARI

Si godevano questi ultimi istanti di libertà, fumando tossicolosamente Popolari; il respiro e il fumo si condensava tenace nell'aria assiderata, nemmeno smossa dall'inostacolato vento dal fiume, teso e largo, contundente.
(Beppe Fenoglio) I Premilitari)

QUESTO È QUELLO

"Questo è quello che noi chiamiamo un gorgo," mi bisbigliò.
"Lo so," dissi io in un soffio, e guardavo di traverso l'acqua profonda, variegata come la pelle dei serpenti. Era perfettamente immobile, come raggelata, ma le radici e i rami sommersi si agitavano come anime del purgatorio.
(Beppe Fenoglio | Superino)

COME UNA STATUA

Durante tutto questo discorso il vecchio Racca era rimasto immoto come una statua, fisso nel vuoto, vivo solo nei sopraccigli.
(Beppe Fenoglio | Ma Il Mio Amore È Paco)

CERTI OCCHI

Lo sposo dava alla vista meno anni dei suoi diciotto dichiarati, aveva una corona di pustole sulla fronte, più schiena che petto, e certi occhi grigi duretti.
(Beppe Fenoglio | La Sposa Bambina)

20160416

LA PAROLA

Alla fine di giugno Pietro Gallesio diede la parola alla doppietta.
(Beppe Fenoglio | Un Giorno Di Fuoco)

20160315

QUASI QUANTO

Il diavolo, che è all'origine di penose ansie e incessanti preoccupazioni, fugge davanti al suono della musica quasi quanto davanti alla Parola di Dio.
(Martin Lutero)

20160305

FANGO ANCORA UMIDO

Via via che le pupille si adattavano all'osurità, le ombre perdevano la loro natura spettrale e acquistavano lentamente una consistenza palpabile, simile a quella del fango ancora umido. I suoi occhi, adesso, si riempivano di una profusione di genealogie e luoghi, una tela sottilissima di linee che ora s'intersecavano in un'impeccabile geometria, ora si perdevano in una lontananza irraggiungibile, come certe mappe sulle quali l'usura del tempo finisce col cancellare rotte determinanti i cui percorsi si possono nuovamente seguire solo grazie a un faticoso sforzo di memoria.
(João Ricardo Pedro | Il Tuo Volto Sarà L'Ultimo)

VIENNA, MUSEO DI STORIA DELL'ARTE, SALA BRUEGEL

Fuori continuata a nevicare, e non poteva esserci posto al mondo dove sentirsi più vicini a una certa idea di felicità.
(João Ricardo Pedro | Il Tuo Volto Sarà L'Ultimo)

CI SONO MOMENTI

Il padre scese per le scale, perché ci sono momenti in cui un uomo deve usare le scale anche se c'è un ascensore.
(João Ricardo Pedro | Il Tuo Volto Sarà L'Ultimo)

AL CONTRARIO

Per Duarte non si trattava proprio di desiderio. [...] Si trattava di esercizi di pura fantasia, senza conseguenze nel mondo reale tranne una breve felicità tra due stazioni dellal ferrovia. E così come non si era mai recato allo stadio José Alvalade con l'intendo di dimostrare le sue doti calcistiche, allo stesso modo non aveva mai fatto nulla affinché la maestra di canto si accorgesse di lui. Al contrario. Perché solo attraverso l'anonimato riusciva a stabilire un legame con i suoi oggetti del desiderio.
(João Ricardo Pedro | Il Tuo Volto Sarà L'Ultimo)

QUELLA PARTE DI MONDO

Sono scivolata in quella parte di mondo per la quale l'altra metà è soltanto un arredo.
(Annie Ernaux | Il Posto)

IN MANIERA GARBATA, IN FORMA CORRETTA

Non aveva imparato a sgridarmi in maniera garbata, e io non avrei creduto alla minaccia di una sberla proferita in forma corretta.
(Annie Ernaux | Il Posto)

ANCORA UNA VOLTA

Non per scelta, ma per necessità. Ancora una volta, certezza di aver avuto un ruolo, di aver vissuto davvero quegli anni.
(Annie Ernaux | Il Posto)

20160127

FANTASMI CURIOSI

Erano uomini e donne che sembravano fluidi come spettri, potevano essere dei fantasmi curiosi che assistevano a un funerale, solo per rammentarsi di com'etra stato il proprio.
(José Saramago | Cecità)

LA MORTE DELLA PAROLA

Si proclamavano la fine del mondo, la salvezza penitenziale, la visione del settimo giorno, l'avvento dell'angelo, la collisione cosmica, l'estinzione del sole, lo spirito tribale, l'umore della mandragola, l'unguento della tigre, la virtù del segno, la disciplina del vento, il profumo della luna, la rivendicazione della tenebra, il potere dello scongiuro, l'impronta del calcagno, la crocifissione della rosa, la purezza della linfa, il sangue del gatto nero, il sopore dell'ombra, la rivolta delle maree, la logica dell'antropofagia, la castrazione indolore, il tatuaggio divino, la cecità volontaria, il pensiero convesso, quello concavo, quello piano, quello verticale, quello concentrato, quello disperso, quello sfuggito, l'ablazione delle corde vocali, la morte della parola.
(José Saramago | Cecità)

PALLIDA LUCE

Non una sola pallida luce alle finestre, quella lì non era una città, era un'enorme massa di catrame che, raffreddandosi, si era modellata in forma di palazzi, tetti comignoli, tutto morto, tutto spento.
(José Saramago | Cecità)

OCCASIONI PER RIPOSARE

Tolta la polvere domestica, che approfitta delle assenze delle famiglie per andare dolcemente ad appannare la superficie dei mobili, e, a proposito, diciamo che sono le sue uniche occasioni per riposare, senza frenesie di piumini o di aspirapolveri, senza corse di bambini che, passando, scatenino cicloni atmosferici, la casa era pulita, e c'era il normale disordine che ci si aspetta quando si è dovuti uscire precipitosamente.
(José Saramago | Cecità)

NON ALTRIMENTI

Non essendoci testimoni, e se ci sono stati non risulta siano stati interpellati per riferirci com'è andata, è comprensibile che qualcuno domandi come sia stato possibile sapere che le cose siano andate così e non altrimenti, la risposta da dare è che tutti i racconti sono come quelli della creazione dell'universo, nessuno c'era, nessuno vi ha assistito, ma tutti sanno cos'è accaduto.
(José Saramago | Cecità)

GRUPPO ERRANTE

C'erano segno del recente passaggio di gente, certamente un gruppo errante, come più o meno lo erano adesso tutti, sempre in giro da una casa all'altra, da un'assenza all'altra. 
(José Saramago | Cecità)

USO E TRANQUILLITÀ

Quando finalmente alzò gli occhi, milel volte sia lodato il dio dei crocevia, vide davanti a sé una grande mappa, uno di quei cartelloni che gli uffici turisti comunali sparpagliano nel centro delle città, per lo più per uso e tranquillità dei visitatori, che non solo vogliono poter dire dove sono stati, ma hanno anche bisogno di sapere dove si trovano.
(José Saramago | Cecità)

MODO ALQUANTO UNIFORME

I buoni e i cattivi risultati delle nostre parole e delle nostre azioni si vanno distribuendo, presumibilmente, in modo alquanto uniforme ed equilibrato, in tutti i giorni del futuro, compresi quelli, infiniti, in cui non saremo più qui per poterlo confermare, per congratularci o chiedere perdono. D'altro canto c'è chi dice sia questa l'immortalità di cui tanto si parla.
(José Saramago | Cecità)

QUESTA PASTA

Dopo, come se avesse appena scoperto qualcosa che fosse obbligato a sapere da lungo tempo, mormorò, triste, È di questa pasta che siamo fatti, metà di indifferenza e metà di cattiveria.
(José Saramago | Cecità)

PROGETTO CONFUSO

La coscienza morale, che tanti dissennati hanno offeso e molti di più rinnegato, esiste ed è esistita sempre, non è una invenzione dei filosofi del Quaternario, quando l'anima non era ancora che un progetto confuso.
(José Saramago | Cecità)

CONCLUDERE BANALMENTE

Per concludere banalmente, come non si stanca di insegnarci l'antico proverbio, il cieco, credendo di farsi la croce, si ruppe il naso.
(José Saramago | Cecità)

20160115

SPOTS ON BLEMISH

She was, she was
A friend of mine
Do us a favour, your one and only warning
Please be gone by morning

There's a name for this one
There's a name for that
Call me by my true name
I'll call you back
 
Tell me what we need
Write a list or something
We don't need to need a thing
Late night shopping
 
(David Sylvian | da Blemish)

20160110

QUALUNQUE COSA FOSSE

Tutto era immobile in quel morto deserto da fiaba, i boschi inghirlandati di fiori di brina, fili d'erba che spuntavano da bianche fantasmagorie di cristallo come i merletti che la pietra disegna sul pavimento di una caverna. [...] Qualunque cosa fosse la voce che poi gli parlò, non era un demone ma un vecchio io perduto che ancora tornava di tanto in tanto in nome della ragione stessa, una mano che lo aiutava a ritirarsi dall'orlo della furia disastrosa in cui stava per precipitare.
(Cormac McCarthy | Figlio Di Dio)

A GALLA

Non sapeva nuotare, ma chi mai sarebbe riuscito ad annegarlo? Sembrava che la rabbia lo tenesse a galla.
(Cormac McCarthy | Figlio Di Dio)

IL SUO LAVORO

Chiunque l'avesse visto in quel momento avrebbe capito che se il torrente l'avesse tirato sotto non avrebbe più potuto girarsi. E il torrente fece il suo lavoro.
(Cormac McCarthy | Figlio Di Dio)

QUESTA VOLTA

Da un bel pezzo aveva preso l'abitudine di parlare da solo, ma questa volta non disse niente.
(Cormac McCarthy | Figlio Di Dio)

TRA LE FIAMME

Ormai il fuoco aveva attaccato il tetto. Al di sopra del suo ruggito incessante si sentivano le vecchie assi di quercia piene di crepe esplodere una fila dopo l'altra fra le fiamme, dalla parte opposta della casa, con un rumore scioccante. Il caldo era meraviglioso.
(Cormac McCarthy | Figlio Di Dio)

IN PAROLA

E la notte lo prese in parola.
(Cormac McCarthy | Figlio Di Dio)

VARI NOMI

La donna rimase seduta a terra, completamente nuda, e lo guardò allontanarsi, e gli gridò dietro vari nomi ma nessuno era il suo.
(Cormac McCarthy | Figlio Di Dio)

VOCI MULTIPLE

Un'illusione di voci multiple, un coro fantasma tra vecchie rovine.
(Cormac McCarthy | Figlio Di Dio)

INCONCUSSA

Là sono le porte splendenti e la bronzea soglia,
inconcussa, su radici infinite commessa,
nata spontaneamente; davanti, lontano da tutti gli déi,
i Titani hanno la loro dimora, di là dal caos tenebroso.
(Esiodo | Teogonia)