20090420

ALTRA SCELTA

Ma cosa importava? Meglio non discutere, ormai era tutto finito. Non aveva altra scelta se non sentirsi libero.
(Michael Chabon | Le Fantastiche Avventure Di Kavalier E Klay)

UNA VOLTA PER TUTTE

Aveva accettato che il mondo lo incatenasse in modo irrevocabile, ed era entrato, una volta per tutte, in quel labirinto di misteri che è la vita di un uomo normale.
(Michael Chabon | Le Fantastiche Avventure Di Kavalier E Klay)

STRATAGEMMI E BUGIE

Era l'autobiografia di un uomo che non sapeva porsi di fronte a se stesso, un intreccio complicato di stratagemmi e bugie, senza la capacità artistica di trasmettere, anche inconsapevolmente, la propria realtà.
(Michael Chabon | Le Fantastiche Avventure Di Kavalier E Klay)

IN SUPERFICIE

Le facce dei bambini erano stupite, esitanti. Il lento, triste, oscuro sottomarino che trasportava il carico delle loro vite, era improvvisamente emerso in superficie. Nel loro sangue ora circolava disordinatamente l'azoto della meraviglia. Nessuno rideva o sorrideva, ma si sa che quando si divertono davvero, i bambini sono sempre seri.
(Michael Chabon | Le Fantastiche Avventure Di Kavalier E Klay)

PERFETTAMENTE

Era vissuto nella capanna costruita dagli esploratori tedeschi mangiando lattine di carne e biscotti vecchi di trentun anni, con la sola compagnia della radio e di un pinguino morto perfettamente conservato.
(Michael Chabon | Le Fantastiche Avventure Di Kavalier E Klay)

LA STAZIONE

Tutti e due avevano sentito varie volte, in certe sere, mentre si affrettavano ad andare dalla torre con l'antenna o dall'hangar verso l'oblò che portava alla salvezza e al calore, un movimento, ai margini della Stazione, una presenza, qualcosa che lottava per liberarsi dai venti, dall'oscurità, dalle torri incombenti, dai denti puntuti e frastagliati dei ghiacci. Con un brivido nella nuca, correvano, loro malgrado, con la paura che gli risuonava nelle ossa, sicuri, come un bambino che si precipita su dalle scale della cantina, di essere inseguiti da qualcosa di minaccioso. L'Antartide era bellissima.
(Michael Chabon | Le Fantastiche Avventure Di Kavalier E Klay)

FINO AD ALLORA

Non ti scriverò più, a meno che non abbia notizie che sia giusto tu conosca. Fino ad allora sappi, caro, che sei nei miei pensieri ogni istante della mia vita da sveglia e anche nei miei sogni, clinicamente poco interessanti.
(Michael Chabon | Le Fantastiche Avventure Di Kavalier E Klay)

SCOMPARSA

Eppure nei suoi occhi c'era qualcosa che era difficile leggere, e che lei non voleva far leggere, il vuoto che negli animali predatori nasconde un calcolo ostile e nella preda fa parte dello sforzo schiacciante di far credere di essere scomparsa.
(Michael Chabon | Le Fantastiche Avventure Di Kavalier E Klay)

LOREN MAC IVER

Alta, un po' troppo esile, seconfo Joe, ma con un tipo di bellezza newyorkese - intensa, nervosa, elegante - [...].
(Michael Chabon | Le Fantastiche Avventure Di Kavalier E Klay)

UNA BELLA GIORNATA

Joe alzò il traballante telaio della finestra e mise fuori la testa. Sarebbe stata una bella giornata. Il cielo, a est, era di un azzurro Superman.
(Michael Chabon | Le Fantastiche Avventure Di Kavalier E Klay)

6011

Il lunedì apparve fin dalle prime ore come la più bella mattinata nella storia di New York. Il cielo era azzurro come il nastro annodato al collo di un agnellino il giorno della premiazione. In cima al Crysler Building, l'acciao dei doccioni aerodinamici scintillava come la sezione di una tromba. Molti dei 6011 alberi di mele dell'isola erano carichi di frutti. C'era nell'aria un odore agreste di frutta e sterco di cavallo.
(Michael Chabon | Le Fantastiche Avventure Di Kavalier E Klay)

STUDIO BROCCHI

Come fanno da sempre i giovani quando la tensione è stata tropo forte, decisero di riposarsi e prendere tempo. Si tolsero le scarpe, si rimboccarono le maniche, si allentarono il nodo alla cravatta. Cercarono dei portacenere, spostarono mUcchi di riviste dal pavimento, misero un disco, si comportarono, insomma, come se fossero a casa loro. Erano nella stanza dove ragazzi geniali tenevano le loro tavole da disegno e i loro sgabelli, una stanza che, nel corso del tempo, era stata chiamata il Recinto, il Buco, la Topaia, lo Studio Brocchi, definizione, quest'ultima, applicata spesso a tutto l'appartamento, all'edificio e qualche volta anche al vicinato o, quando dalla finestra del bagno il cielo era color whisky e cenere, in una cupa mattinata afflitta dai postumi dell'alcol, a tutto questo maledetto mondo fetente. Per qualche tempo, nel secolo scorso, era stata l'elegante camera da letto di una signora.
(Michael Chabon | Le Fantastiche Avventure Di Kavalier E Klay)

NEANCHE UNO

Era più bassa di dieci centimetri del suo piccolissimo marito, gli occhi grigi come la pioggia in fondo a un piatto dimenticato fuori della finestra. Aveva i capelli neri, raccolti in una crocchia dalla quale non ne sfuggiva neanche uno. Era impossibile, per Sammy, pensarla innamorata [...].
(Michael Chabon | Le Fantastiche Avventure Di Kavalier E Klay)

VAUDEVILLE

Il Wertz vaudeville, compagnia di giro, la primavera di quell'anno aveva cessato l'attività, vittima di Hollywood, della Depressione, dell'insufficienza organizzativa, del brutto tempo, dei cattivi attori, del filisteismo e di altri flagelli e tempeste, che il padre di Sammy evocava uno a uno, con rabbia incantatrice, durante le lunghe passeggiate che facevano insieme quell'estate. Senza coerenza o logica, attribuiva la colpa della sua condizione di disoccupato ai banchieri, ai sindacati, ai finanziatori, a Clark Gable, ai cattolici, ai protestanti, ai proprietari dei teatri, all'entrata in scena delle ballerine, a quella dei barboncini, a quella delle scimmiette, ai tenori, al Canada di lingua inglese, al Canada di lingua francese e, più semplicemente, a Hugo Wertz.
(Michael Chabon | Le Fantastiche Avventure Di Kavalier E Klay)

TRUDI

Dopo aver sollevato Josef dal peso della sua innocenza, la sera prima, con un procedimento che aveva richiesto meno tempo di quanto ne fosse occorso ora per praparare un bricco di caffè, Trudi si era infilata il suo chimono rosa ciliegia ed era andata in salotto a studiare un testo di flebotomia, lasciando a Josef il calore del suo copriletto di piuma d'oca, il profumo di giglio della sua nuca e della sua guancia rimasto sul cuscino fresco, il buio odoroso della sua camera e la vergogna del piacere che lei gli aveva dato.
(Michael Chabon | Le Fantastiche Avventure Di Kavalier E Klay)

ASSENSO NON ASSENSO

Kornblum assentì ma non disse niente, e quel silenzio valse a cancellare l'assenso.
(Michael Chabon | Le Fantastiche Avventure Di Kavalier E Klay)

I BAFFI DI SUO PADRE

La sorpresa di sentirsi sulla guancia i baffi di suo padre umidi di lacrime, aveva mortificato Josef, che si era tirato indietro.
(Michael Chabon | Le Fantastiche Avventure Di Kavalier E Klay)

NON RESTAVA CHE IL RICORDO

Non era bello, secondo qualsiasi canone tradizionale lo si volesse considerare. La faccia era un triangolo capovolto, la fronte larga, il mento appuntito, le labbra sporgenti, il naso petulante. Aveva un'andatura goffa e pesante, portava male gli abiti: sembrava che qualcuno lo avesse appena aggredito per rubargli i soldi del pranzo. Passava la mattinata con la guancia glabra dell'innocenza ma, a mezzogiorno, di una buona rasatura non restava che il ricordo e quell'ombra da vagabondo sulla mascella non bastava a farlo sembrare un duro. Pensava d'essere brutto, ma perchè non s'era mai visto mentre dormiva.
(Michael Chabon | Le Fantastiche Avventure Di Kavalier E Klay)

20090410

QUESTI TEMPI

"Un giorno di questi entrerò in coma e non mi risveglierò."
"Ma non soffrirai."
"Di questi tempi è già qualcosa."
(Massimo Carlotto e Beniamino Rossini | La Terra Della Mia Anima)

LA CIFRA

Qualunque sia la cifra, non merita mai una sparatoria, ma questo lo capisci solo quando le tue pistole sono scariche.
(Massimo Carlotto e Beniamino Rossini | La Terra Della Mia Anima)