20120410

QUELLO CHE C'È SEMPRE STATO

Cominciò ad annotare parole e frasi [...] e nello scriverle il polso ballava al ritmo di una poesia bizzarra: uva di mare, i miti della prosperità, ricordo continenti che non ho mai visto, isole perdute, Moby Dick, esiliati perpetui, paese non rima con il mio paese, il sole degli esuli, la mia razza ebbe origine come il mare, le distese al sole, Alexis Saint-Léger Léger, non è tanto un viaggio quanto una discesa, un pellegrinaggio al fondo di se stessi, viuzze di Ponta Delgada, disse Ulisse che di casa sua conosceva ogni rumore, l'alba nei porti, Lord Jim, sentirsi libero sulle isole, potenze oscure della natura umana, ritmo di vele sfibrate, aspirina e Coca-Cola, non potremo mai tornare a Itaca, spume esauste, non è verde Capo Verde, la smania dell'ultimo invidioso, l'estremità della corda, le onde, il cuore delle tenebre, le cabine della morte, quello che c'è sempre stato si ripete mortale nel nuovo che passa rapidissimo.
(Enrique Vila-Matas | Il Viaggio Verticale)

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