20141219

OLTRE LA FINE DELLA VITA

Nei mesi più caldi non è raro che uno o l'altro di questi insetti notturni si smarrisca e mi capiti in casa per sbaglio [...]. Se l'indomani mi sveglio di buon'ora, li vedo posati, immobili, in un qualche punto sulla parete. Sanno, credo, disse Austerlitz, di essere smarriti perché, se non vengono fatti di nuovo uscire usando tutta la delicatezza possibile, rimangono lì fermi finché non esalano l'ultimo respiro, anzi, con i minuscoli artigli irrigiditi nello spasmo dell'agonia, restano aggrappati al luogo della loro sventura oltre la fine della vita, sino a quando un soffio di vento non li stacca e li disperde in un angolo polveroso.
(W. G. Sebald | Austerlitz)

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