20150704

VENTI SECONDI DOPO

E io gli dissi: affari tuoi, sii felice, vivi e muori laggiù se vuoi, io viaggerò quando avrò i soldi. Allora ti mancherà il tempo, disse lui. Non mi mancherà il tempo, dissi io, al contrario, sarò padrona del mio tempo, farò del mio tempo quello che meglio credo. E lui disse: non sarai più giovane. Lo disse sull'orlo delle lacrime, e vederlo così, piano di amarezza, mi fece rabbia e gridai: a te che importa cosa faccio delal mia vita, dei miei viaggi o della mia giovinezza. E lui allora mi guardò e si lasciò cadere su una sedia, come se all'improvviso si fosse reso conto che stava morendo di stanchezza. Mormorò che mi amava, che non avrebbe mai potuto dimenticarmi. Poi si alzò in piedi (venti secondi dopo aver parlato, al massimo) e mi diede uno schiaffo sulla guancia. E il suono riecheggiò in tutta la casa, eravamo al pianoterra ma io sentii il suono della sua mano (quando il palmo della sua mano non era più sulla mia guancia) salire sulle scale ed entrare in ogni stanza del primo piano, scendere giù dai rampicanti, rotolare come tante biglie di vetro in giardino.
(Roberto Bolaño | I Detective Selvaggi)

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