20120508

UN UOMO

L’intellettuale cechoviano era un uomo che associava alla più profonda rispettabilità di cui un uomo è capace, un’incapacità quasi ridicola [a tradurre] in azione i propri ideali e principi; un uomo dedito alla bellezza morale, al benessere della sua gente, al benessere dell’universo, ma incapace di concludere alcunché di utile nella sua vita privata; un uomo che spreca la sua esistenza provinciale in una caligine di sogni utopici; che sa con esattezza che cosa è bene e per che cosa vale la pena vivere, ma nello stesso tempo sprofonda sempre più nel fango di una monotona esistenza… Un uomo buono che non sa agire bene… È infelice quest’uomo, e rende infelici gli altri; non ama i propri fratelli, neanche le persone che gli sono più vicine, ma solo le più remote… Erano uomini che potevano sognare; non governare. 
(Vladimir Nabokov | Lezioni Di Letteratura Russa)

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