20110725

IN CERCA DI TESORI

Le api, effettivamente, in un certo senso gli parlavano. Il ronzio monotono, il sonoro vuoto che altri sentivano, era per lui un racconto multiforme, ricco, modulato, sempre nuovo, fatto di voci separate come i sassi grigi che formano il greto di un fiume. Lui si muoveva lungo quel suono, occupandosi dei suoi alveari con la cura e la meraviglia di chi perlustra la spiaggia in cerca di tesori. Quel canto non nascondeva alcun messaggio - non era pazzo fino a questo punto - ma questo non voleva dire che non avesse significato. Era il canto di una città, [...] dove tutti facevano esattamente quello che dovevano fare, nel modo stabilito da remoti e rispettabili antenati. Una città dove nessuno rubava gemme, lingotti d'oro, lettere o piani navali segreti. [...] Niente coltellate, scazzottate, spari; un'assenza quasi totale di violenza, se si escludeva il regicidio. Nella città delle api, tutte le morti erano pianificate, previste decine di milioni di anni prima; ogni morte, nel momento stesso in cui avveniva, si traduceva con la massima efficienza in nuova vita per l'alveare.
(Michael Chabon | Soluzione Finale)

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