20120120

LE PICCOLE COSE

Ogni schizzo, ogni spruzzo d'acqua scelto a caso e seguito nel mezzo della nuvola che gli stava sotto, non dava l'impressione di cadere (giacché cosa mai avrebbe potuto impiegare tanto tempo a cadere?) ma di scendere galleggiando a proprio piacimento giù per la facciata del muro d'acqua. [...] E già ai piaedi delle cascate le nuvole erano così dense che gli impedivano di vedere dove l'acqua andava a scontrarsi con il fiume, dandogli l'impressione che non stesse affatto precipitando verso il fiume ma dentro una voragine colma di nebbia, in cui veniva ingoiata e annullata. Non ci si poteeva affidare solo ai sensi in questo luogo. Fu costretto a chiedersi se le immutabili leggi della fisica che governano le piccole cose subissero un radicale cambiamento di fronte a un fenomeno di quelle proporzioni. Come se un giornale gettato nel fiume quassù potesse trasformarsi in un fenicottero prima di arrivare in fondo alle cascate.
(Salvatore Scibona | La Fine)

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