20131122

A PRORPIA INSAPUTA

Chi si inoltra in questa città non sa mai quale sarà la prossima cosa a capitare sotto i suoi occhi, o da chi verrà visto nel volgere di un attimo. Non si è ancora entrati in scena, che già la si abbandona per un'altra uscita. Queste brevi apparizioni sono di una teatralità addirittura spudorata, e al tempo stesso hanno in sé qualcosa di cospiratorio: una congiura in cui si è stati coinvolti senza volerlo e a propria insaputa. Se si cammina dietro a qualcuno in un vicolo dove non c'è anima viva, basta appena affrettare il passo, ed ecco un brivido di paura correre giù per la schiena di colui cui stiamo alle calcagna. È facile, per contro, passare dalla parte dei pedinati.
(W. G. Sebald | Vertigini)

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