20080422

L'ULTIMA VOLTA

Sono assai consapevoli di lasciar la Città - se la Fortuna li assiste, per l'ultima volta - osservando ogni cosa come attraverso meravigliosi Occhiali, che tutto rendon nitido, e vicino. Marinai siedono su pietre di marciapiede fuori degli usci delle taverne che hanno intossicato i Cartografi, per vomitarli poi, con una strana esaltazione. Il traffico nella Via dà e prende la propria Luce, Lumiere su carri proiettano, in Ombre a capofitto sugl'incurvati Meridiani e Paralleli dei muri di mattoni, ogni Albero senza foglie, ogni Pedone guidato dal desiderio, e accorto Cane di Strada. In Sale dai soffitti bassi ad angolo retto con la via, i Carrettieri stanno all'impiedi in file melanconiche, bevendo come per Dovere, protetti dalla neve che promette principiare a cadere in ogni momento, benchè da poco altro, tantomeno dalla Strada con le sue Incognite. Donne si rimboccano gli Scialli incontro alla Notte. Giovini soli e a coppie, diretti verso crepuscolari trastulli, percorrono in ambo i sensi i gradini delle Case a Schiera e i marciapiedi, da cui Scalini ascendono, nel pieno dell'intatta Attesa del primo Lume di Lucerna. Ora che debbon partire, i Cartografi han desiderio di trattenersi.
(Thomas Pynchon | Mason & Dixon)

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