20080423

SENZA PAZIENZA

Fu forse per questo che, quando l'impiegato le porse il pacco, non strappò lo spago coi denti e non cadde svenuta sul pavimento di marmo. Andò invece ai giardini pubblici - col pacco spedito dall'Olanda che le dondolava pigramente da una mano - e continuò a camminare finchè non ebbe trovato una panchina libera. Prima si sedette su una panchina all'ombra, ma poi si alzò e riprese a camminare finchè non ebbe trovato il posto ideale, al sole.
Dopo aver attentamente esaminato i francobolli olandesi - emissioni postbelliche che le erano nuove - e contemplato il timbro postale, cominciò a guardare come poteva aprire il pacco senza rovinare nulla. Fu una dimostrazione assurda di pazienza infinita, ed era proprio quello che voleva. Provava un senso di trionfo e, insieme, le girava un po' la testa. Calma, pensò. Pazienza. Senza pazienza non c'è vita. Quando ebbe finalmente sciolto il nodo e spiegato, senza strapparli, i vari strati di spessa carta da pacchi, le parve che ciò che aveva così meticolosamente tolto dall'imballo e deposto sul lino beige della gonna che copriva le sue ginocchia di linda e graziosa ragazza americana fosse la sua stessa sopravvivenza.
(Philip Roth | Lo Scrittore Fantasma)

2 comments:

Gealach said...

tremendamente affascinante quando i libri ti parlano di cose che conosci, condividi e approvi. quando ti raccontano di personaggi che sono uguali a persone con cui tu condividi il tuo tempo. quando raccontano di te (me).

cornelius said...

era infatti proprio te che rivedevo in questa pagina, è stata la tua estetica da "rimandapiaceri" a farmi leggere con occhi diversi parole che altrimenti non so quanto mi avrebbero colpito.