20120331

DI CUORE

E sono steso, con la gamba bendata, legata, rilegata, incatenata, in modo che non posso più neanche muovermi. Sono diventato scheletrico, da far paura. La mia schiena è piena di scorticature da decubito; non dormo neanche un minuto. E qui il caldo è diventato pesantissimo. Il vitto dell'ospedale, benché mi costi caro, è pessimo. Non so che fare.
[...]
Ma non spaventatevi troppo per tutto questo, giorni migliori verranno. Però, che triste ricompensa, a tanto lavoro, a tante privazioni e fatiche! Poveri noi! quant'è miserabile la nostra vita!
Vi saluto di cuore.
(Arthur Rimbaud | Lettere Dall'Africa)

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