20080516

IL PROBLEMA (2)

Duecento ore, oscurità, la Gunnar Myrdal: tutt'intorno al vecchio l'acqua scorreva cantando misteriosamente dentro tubi di metallo. [...] Lì sotto c'era un altro mondo, questo era il problema. Un altro mondo dotato di volume ma non di forma. Di giorno il mare era una superficie blu con onde spumeggianti, una realistica sfida nautica, e il problema diventava trascurabile. Ma di notte la mente si immergeva nel nulla cedevole - violentemente solitario - su cui viaggiava la pesante nave d'acciaio, e in ogni flutto in movimento si poteva scorgere uno sberleffo alla fissità delle coordinate, si capiva quanto un uomo sarebbe stato realmente ed eternamente perduto se fosse finito dieci metri sott'acqua.
(Jonathan Franzen | Le Correzioni)

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